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Grimaldi affianca Vetrya nella quotazione all'Aim

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I partner dello studio Grimaldi, Paolo Daviddi (nella foto) e Donatella De Lieto Vollaro affiancano Vetrya, società attiva nel campo delle piattaforme broadband per la distribuzione di contenuti multimediali e di servizi digital ad alto valore aggiunto, nell’iter di quotazione in Borsa Italiana e in particolare nel progetto di listing sull’AIM, il mercato dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita. L’assemblea dei soci di Vetrya ha deliberato un aumento del capitale fino ad un massimo del 30% al servizio dell’operazione di quotazione.

L’assemblea ha inoltre deliberato un secondo aumento di capitale sociale a servizio dell’emissione di un warrant e ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione per gli esercizi 2016-2018. Come Consigliere Indipendente è stato nominato Oscar Cicchetti attualmente Presidente e Amministratore Delegato di Inwit, Gruppo Telecom Italia. Nel 2015 la Società ha registrato un Valore della produzione di 37 milioni, dopo il quinto anno di forte crescita, partendo da 354 mila euro nel 2010 - anno della fondazione – e registrando nel 2015 un CAGR 2010/2015 del +154% e un EBITDA 2015 di 5 milioni.

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Gitti Raynaud col Fondo Italiano d’investimento nella scissione parziale

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Gitti Raynaud con il socio Matteo Treccani (in foto) ha assistito Fondo Italiano d’Investimento SGR S.p.A. nell’ambito dell’operazione di scissione parziale proporzionale del fondo mobiliare chiuso riservato a investitori professionali denominato “Fondo Italiano di Investimento”, mediante la costituzione dei due nuovi fondi “FOF Private Equity” e “FOF Venture Capital”. Lo Studio ha curato inoltre la redazione dei nuovi regolamenti dei Fondi beneficiari della scissione. L’operazione rappresenta il primo caso in Italia di scissione parziale di un fondo riservato.

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Armellini Barzon nel passaggio del 93% di Cerreto a F.lli Pagani

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Armellini Barzon ha assistito i soci della Cerreto nell'operazione di cessione del 93% del capitale della predetta società, operante nel settore dei prodotti alimentari biologici di alta qualità, in favore della F.lli Pagani. Lo studio padovano è stato coordinato dal partner Luca Armellini. Per i profili fiscali i venditori sono stati assistiti da Antonio Magarotto, partner di Magarotto Revelant.

Decio (Ing): «Vogliamo diventare la prima banca digitale in Italia»

Tax, Girardi prende Bertone e diventa uno dei consulenti della Switzerland Global Enterprices

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Nuovo arrivo nella sede di Milano dello studio Girardi. Si tratta di Gianmarco Bertone che entra nel dipartimento fiscale. Intanto, Girardi entra a far parte degli studi selezionati dal Switzerland Global Enterprices, facente capo al Consolato svizzero, e dalla Swiss Chamber, la Camera di Commercio Svizzera in Italia con sede a Milano.

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Emilio Tosi confermato presidente del collegio sindacale di Banca Cr Firenze

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Emilio Tosi (nella foto), managing Partner dello Studio Legale Associato Tosi & Partners High Tech Legal, è stato confermato dall’Assemblea dei Soci quale presidente del Collegio Sindacale - per il triennio 2016-2018 - di Banca CR FIRENZE S.p.A. parte del gruppo Intesa Sanpaolo.

Il processo di nomina si è perfezionato con la verifica positiva dei requisiti previsti dalla Legge da parte del CdA di Banca CR Firenze a cui seguirà la comunicazione istituzionale a Banca d’Italia e BCE per gli adempimenti di competenza.

Banca CR Firenze è stata fondata, con la denominazione di Società della Cassa di Risparmio, il 30 marzo 1829. Nel 2007 diventa parte del Gruppo bancario Intesa Sanpaolo, di cui costituisce un apprezzato e riconosciuto brand nel settore bancario e primario operatore della Banca dei Territori del Gruppo. Attualmente Banca CR Firenze conta su una rete di 241 Filiali – principalmente articolate territorialmente tra Toscana, Umbria e Lazio – e 2.766 dipendenti. Nel 2015 Banca CR Firenze ha effettuato impieghi sul territorio per oltre 9 miliardi di euro.

Le prossima sfide da affrontare – sotto la direzione del presidente Giuseppe Morbidelli e del DG  Pierluigi Monceri– riguarderanno, oltre al miglioramento della redditività, il rafforzamento della raccolta e degli impieghi sul territorio, il completamento del complesso processo di digitalizzazione della Banca.

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M&A, gli italiani tornano conquistatori

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Parte con l’acceleratore schiacciato il 2016 delle aziende italiane che puntano a crescere all’estero a suon di acquisizioni. Secondo le elaborazioni di Mag sui dati Mergermarket, nel primo trimestre dell’anno (dati raccolti fino al 25 marzo) il volume dello shopping cross border italiano è praticamente raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: quindici i deal annunciati a fronte di otto, per un valore complessivo di 1,3 miliardi.

Il passo che si sta registrando è tale che, secondo le stime di Kpmg advisory, qualora il trend dovesse proseguire con questa intensità il 2016 potrebbe chiudersi ai livelli del 2008, vero e proprio anno record sul fronte delle acquisizioni italiane all’estero con più di 120 deal messi a segno per un valore complessivo di 20 miliardi.

In mezzo, nel corso di questi ultimi otto anni, c’è stata la grande crisi dei mercati finanziari che ha molto inciso sullo “spirito conquistatore” delle aziende italiane. Il punto più basso si è registrato tra il 2010 e il 2012, quando pur realizzando una quantità di acquisizioni compresa tra 40 e 60, il valore delle operazioni chiuse ha oscillato tra i 2 e 3 miliardi di euro. La ripresa, a quanto pare, è cominciata nel 2013 e lo scorso anno ha sfiorato le 100 operazioni chiuse (97) per un valore complessivo pari a 10 miliardi di euro.

DEAL SOTTO LA LENTE
Tornando al primo trimestre 2016, tra le operazioni annunciate, l’acquisizione dei francesi del Grand Marnier da parte del gruppo Campari è stata sicuramente la più rilevante. Un deal da oltre 650 milioni di euro che ha visto impegnato lo studio legale Pedersoli e Associati con un team guidato dal socio Eugenio Barcellona al fianco di Campari assieme alle law firm Brandford Griffith e Baverez Cotty e gli advisor finanziari Bofa Merrill Lynch, Credit Agricole e Philippe Villin Conseil. A seguire, con un valore di 371 milioni, viene l’acquisizione della polacca Magella Spolka Akcyjna, da parte di Banca Farmafactoring che per l’occasione si è fatta assistere da un team legale di Allen & Overy e dagli advisor finanziari di Trigon. Mentre sul terzo gradino del podio delle operazioni più ricche messe a segno da player italiani all’estero troviamo l’acquisizione del 13% della danese Welltec per 103 milioni da parte di Exor che ha gestito il deal con il suo team in house guidato da Simona Mariani affiancata dai consulenti finanziari di Morgan Stanley.

ADVISOR INTERNAZIONALI
Un dato molto interessante che emerge osservando l’analisi elaborata da Mag sui dati Mergermarket riguarda la “natura” dei team legali che assistono le società italiane che vanno a fare shopping all’estero. Si tratta quasi sempre di gruppi di professionisti di diversa nazionalità. Nel caso degli studi italiani, per esempio, si tratta di pool formati in cordata con colleghi del Paese in cui viene realizzata l’operazione. Nel caso di studi americani o inglesi si tratta invece di team misti partecipati, anche se non sempre, dai professionisti italiani ma guidati dai soci dei Paesi in cui l’azienda italiana va a mettere a segno la sua operazione. L’acquisizione di Carte Noir da parte di Lavazza,...

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Portolano Cavallo cresce nell'Ip con Mendola

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Torna a investire nell'Ip lo studio Portolano Cavallo dopo che un anno fa aveva messo a segno il lateral hire di Davide Bresner. In arrivo, secondo quanto risulta a legalcommunity.it, c'è Lydia Mendola che entra nello studio con la qualifica di counsel e responsabile dell’area di attività “Proprietà Intellettuale”.

Mendola, che proviene da Allen & Overy, si occupa del settore da 15 anni assistendo clienti italiani e stranieri in materia di proprietà intellettuale ed industriale, in ambito giudiziale e stragiudiziale, con particolare riferimento a controversie transnazionali riguardanti la violazione di marchi e brevetti, design e diritto d’autore, anche nel contesto di operazioni societarie e stipula di contratti commerciali. L'avvocata si occupa, inoltre, di diritto dei consumatori e della pubblicità, affiancando anche le imprese nel corso dei processi di riorganizzazione e valorizzazione del portafoglio degli asset immateriali. Ha maturato una profonda conoscenza dei settori digital/media & technology, life sciences, fashion, food & beverage.

Di recente ha fatto parte del team che ha seguito l'acquisizione di Peroni da parte di Ab Inbev, il riassetto dell'Inter e l'acquisizione di Mec3.

Mendola è membro di AIPPI, l’Associazione Internazionale per la Protezione della Proprietà Intellettuale. 

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DLA Piper assiste Remna al Tribunale superiore delle acque pubbliche

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DLA Piper ha assistito Remna, società attiva nello sviluppo di progetti idroelettrici, nel contenzioso davanti al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche conclusosi vittoriosamente con una pronuncia che chiarisce i delicati rapporti tra l’autorizzazione unica ex art. 12 del D.Lgs. 387/2003 e la concessione di derivazione d’acqua.

Come spiega una nota, nella sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche del 24 marzo 2016, n. 87, il Collegio ha stabilito che il procedimento di concessione di derivazione e quello di autorizzazione unica sono autonomi e indipendenti, non legati da vincoli di presupposizione e soprattutto che le Linee Guida Nazionali approvate con DM 10 settembre 2010 non vietano il rilascio dell'autorizzazione unica in pendenza del procedimento di rilascio della concessione di derivazione.

Per tali motivi, il Collegio ha stabilito la legittimità dell'autorizzazione unica rilasciata a Remna per la costruzione e gestione di un impianto da fonte idroelettrica, anche se rilasciata prima della concessione di derivazione d'acqua. Nell'ambito del giudizio, instaurato da un operatore concorrente, il giudice ha anche ribadito i profili di discrezionalità tecnica che attengono alla verifica di ammissibilità delle istanze di VIA, richiamando un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato.

Per DLA Piper ha agito un team composto dalla partner Germana Cassar (nella foto) e dall'associate Mattia Malinverni, entrambi del dipartimento Litigation & Regulatory dello Studio.

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McDermott con il Cagliari calcio e Bfutura per il project finance del nuovo stadio

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Nella tarda serata di ieri il consiglio Comunale di Cagliari ha approvato la delibera che dichiara il pubblico interesse della proposta presentata per la realizzazione e gestione del nuovo stadio. McDermott Will & Emery ha prestato consulenza ed assistenza a B Futura - piattaforma per lo sviluppo infrastrutturale della Lega ed al Cagliari Calcio, curando i profili legali e contrattuali della procedura con un team guidato da Marco Cerritelli (nella foto), partner, composto dai senior associate Valentina Perrone ed Anna Vesco.

Il progetto del nuovo stadio prevede investimenti per complessivi € 55 milioni e si distingue per la forte connotazione di rigenerazione urbana. L’opera sarà realizzata nell’area che attualmente ospita il Sant’Elia e, pertanto, non comporterà consumo di suolo. L’impianto si caratterizzerà per la certificazione Uefa 4 e potrà quindi ospitare gare di Champions ed Europa League, qualificazioni a Mondiali, Europei e Olimpiadi, avrà 21mila posti coperti e sarà pronto nella stagione 2019/2020.

Il concept è ispirato ai più elevati standard di servizio, sicurezza e rispetto dell’ambiente ed è stato elaborato nella prospettiva di poter essere replicato in un’ottica di portafoglio. “Siamo molto orgogliosi di questo risultato” commenta Marco Cerritelli “che conferma il consolidamento dello studio nel settore delle infrastrutture e la capacità di accompagnare i soggetti pubblici e privati attraverso formule articolate e complesse in settori innovativi e poco esplorati. Si tratta di un pathfinder cui potranno presto ispirarsi altri club ed amministrazioni locali. Al momento, nell’ambito del sodalizio con BFutura, sono in fase avanzata di elaborazione altri dossier che stanno raccogliendo crescente interesse ed apprezzamento da parte delle istituzioni e del mondo imprenditoriale e finanziario”.

Oltre a McDermott, la piattaforma B Futura – coordinata dal responsabile Lorenzo Santoni - si avvale di partner specializzati leader nei rispettivi settori di riferimento che comprendono The Stadium Consultancy, Repucom, Larry Smith, Eos Consulting ed Iniziativa.

 

 

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CMS e Meliadò con Prime System nell'acquisto di Todini Costruzioni Generali

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CMS, assieme allo Studio Legale Meliadò, hanno assistito Prime System KZ Ltd., società di diritto kazako attiva nel settore delle costruzioni, nell’acquisizione da Salini Impregilo S.p.A. dell'intero capitale sociale della Todini Costruzioni Generali, per un corrispettivo di circa 50 milioni di euro.

Il team di CMS è composto dagli avvocati Graham Conlon, Valentina Santambrogio, Paolo Scarduelli (nella foto), Lorenzo Bocedi e Anna Thompson.

Il team dello Studio Legale Meliadò è composto dall’ Avv. Giovanni Meliadò, il Dott. Claudio Pillot e l’Avv. Mariarosa Marozzo.

Cleary Gottlieb e Gop nel passaggio di Champion Europe a HanesBrands

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Cleary Gottlieb ha assistito HanesBrands, società americana attiva nel settore dell’abbigliamento sportivo e della biancheria intima sotto una pluralità di marchi, nell’accordo per l’acquisizione del 100% di Champion Europe dagli attuali soci. Champion Europe, con sede in Italia, è titolare del marchio Champion per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa (mentre HanesBrands già lo detiene nel resto del mondo).

Il closing dell’operazione è previsto per la metà del 2016. HanesBrands è assistita dallo studio Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP con un team di avvocati composto da Roberto Casati (nella foto), Gerolamo da Passano, Francesco Iodice e Matteo Sini. I venditori sono assistiti dallo studio legale internazionale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners con un team guidato dal partner Francesco Gianni, coadiuvato dal counsel Gherardo Cadore e dalla senior associate Sara Poetto.

Sandro de Bernardini diventa socio in Skadden Arps

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L'avvocato italiano e solicitor Sandro de Bernardini (nella foto) è uno degli undici nuovi partner eletti dall'assemblea dei soci di Skadden Arps. De Bernardini, di stanza nella sede di Londra della law firm, si occupa di corporate e operazioni cross border. Negli anni, de Bernardini ha seguito clienti come Generali, Brembo, Fila, StMicroelectronics in diversi deal.

In Skadden dal 2005, in precedenza l'avvocati ha lavorato per Chiomenti.

 

 

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Leddy (Cleary Gottlieb): «Sul mercato si vince investendo sui professionisti»

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Milano, interno giorno. In uno degli alberghi più lussuosi della città, sono riuniti 80 soci di uno dei più prestigiosi studi legali mondiali: Cleary Gottlieb Steen & Hamilton. La riunione rientra nel novero dei partners meeting che la law firm organizza annualmente e che, tra le altre cose, serve a selezionare i partner futuri tra i profili più interessanti degli avvocati dello studio.
In quest’occasione, MAG ha avuto l’opportunità di incontrare Mark Leddy (nella foto) numero uno dello studio, arrivato in città per partecipare ai lavori. Leddy è un gigante del settore. Lavora nello studio dal 1986. E dal 2010 ricopre la carica di managing partner. In precedenza, l’avvocato esperto di antitrust ha trascorso 14 anni nel Dipartimento di Giustizia americano occupandosi sempre di concorrenza. 
Fisico asciutto, voce ferma e due occhi che studiano l’interlocutore tra una domanda e l’altra. Leddy entra nell’enorme sala riunioni tappezzata di velluto rosso. «Il mercato legale italiano per noi è un mercato forte», comincia, «ed è anche un mercato in fase di transizione come molti altri mercati. Le sfide in Italia sono un po’ più acute che in altri Paesi. Allo stesso tempo questo è un mercato diventato un mercato maturo dove la concorrenza è cresciuta».

Quali sono le aree in cui la concorrenza è diventata più forte?
Direi che possiamo indicare il capital markets, l’m&a e il litigation. Ma mi lasci dire: è così ovunque nel mondo. Faccio questo mestiere da quarant’anni. E da quando, nel 1986, sono passato dal Dipartimento di Giustizia alla libera professione, ho constatato che il mercato è diventato sempre più sfidante e i clienti sono diventati sempre più demanding. Ovunque.

In che modo Cleary Gottlieb affronta questo scenario e queste sfide?
Il modo in cui affrontiamo queste sfide è investendo su professionisti di alta qualità. Selezioniamo gente che vale. La formiamo nel modo migliore. E grazie al nostro sistema di lockstep, tutti hanno un forte incentivo a massimizzare gli interessi dello studio e non i loro personali.

E quindi?
E quindi noi non abbiamo competizione interna che può essere davvero distruttiva non solo per lo studio, ma per i clienti e la tutela dei loro interessi. Noi siamo incentivati ad assistere i nostri clienti con il team migliore e più adatto alle loro esigenze. E in questo modo abbiamo eliminato quelle situazioni in cui un professionista cerca di gestire il lavoro da sè avendo un incentivo economico individuale.

Questa è la ragione per cui voi siete così attenti a fare nuovi partner o a prenderli dall’esterno…
È qualcosa che è nel nostro dna. I soci che hanno fondato lo studio avevano molto chiaro questo principio. La competizione interna è negativa. E noi non ci siamo mai discostati da questo principio. Quindi, sì, ha ragione. Impieghiamo molte risorse nella selezione dei nostri partner, counsel e senior attorney.

Una cultura così forte del lockstep, però, potrebbe impedire allo studio di assumere soci di talento e con un buon business case che, magari, vorrebbero guadagnare più di certe cifre…
È un tema che abbiamo affrontato internamente. E sul quale abbiamo riflettuto, evidentemente. Tuttavia, la conclusione a cui siamo arrivati è che se una persona vuole entrare in uno studio per ricevere un “bonus” nei primi tre anni, probabilmente non ragiona in termini di lungo periodo e quindi non può essere integrato con la nostra cultura di studio. Ciò detto, negli anni abbiamo assunto vari partner, counsel e senior attorney "lateral" che condividendo i nostri valori si sono integrati con grande successo nella cultura del nostro studio.

Tornando all’Italia: sul piano strategico, quali sono i prossimi passi che lo studio pensa di muovere nel nostro Paese?
Non vedo grandi cambiamenti sul piano strategico rispetto al modo in cui ci siamo mossi finora. Credo che la formula sin qui adottata sia quella giusta. Resteremo concentrati nell'utilizzare le nostre risorse in maniera flessibile nelle "core practice areas" in funzione dell’andamento del mercato.

Pensate di fare nuovi soci? È da un paio di anni che non ne promuovete…
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WFW con Aurelius e Getronics nell’acquisizione della business unit CMC

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Watson Farley & Williams ha assistito il Gruppo Aurelius, fra i più importanti fondi di investimento paneuropei, nel perfezionamento dell’acquisizione della business unit “Colt Managed Cloud” del Gruppo Colt S.A., azienda di telecomunicazioni lussemburghese considerata uno dei provider leader in Europa per le telecomunicazioni della clientela business.

 In particolare, WFW ha prestato assistenza in merito agli aspetti di diritto societario dell’operazione, mediante la quale CMC è stata integralmente acquisita da Getronics - controllata di Aurelius, ponendo le basi per la creazione di una partnership strategica di lungo periodo tra Getronics e Colt: la prima fornirà infatti servizi di Cloud e Managed IT a tutti i clienti di Colt, di cui utilizzerà la rete ed i data centres. L’acquisizione della business unit “Managed Cloud” da Colt, società indicata nel Quadrante Magico di Gartner come leader europeo dei servizi di Cloud Hosting negli ultimi tre anni, comprende il trasferimento di 600 clienti situati in 11 diverse nazioni, tra cui Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Romania e India. Tali clienti sono ospitati all’interno di data centre all’avanguardia in 12 diverse città nel mondo. 

Gli aspetti attinenti il diritto italiano sono stati curati dal socio Tiziana Manenti (nella foto), supportata dal Counsel Luca Sfrecola, dagli Associate Cristina Betti e Giovanni Incardona e dal Counsel Giuseppe Franch per gli aspetti fiscali. Nell’operazione sono stati coinvolti anche gli uffici WFW di Londra (con il socio inglese Jan Mellmann) Parigi, Madrid e Monaco.

Già nel 2014 WFW aveva assistito Aurelius nell’acquisizione di Scholl dal gruppo multinazionale inglese Reckitt Benckiser e nel 2013 ha assistito Aurelius e Getronics nell’acquisizione della business unit “Unified Communications” (comunicazioni integrate per ottimizzare i processi aziendali) del Gruppo NEC, uno dei massimi fornitori al mondo di soluzioni per Internet, reti a banda larga e le imprese.


Baker & McKenzie con Technogym nell’acquisizione di Exerp

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Baker & McKenzie ha assistito Technogym nell’acquisizione della maggioranza assoluta di Exerp, società IT danese leader a livello globale nello sviluppo di soluzioni software innovative per il fitness adottate dai maggiori operatori di settore nel mondo. Lo Studio Baker & McKenzie con gli avvocati Eleonora Melato e Lorenzo de Martinis (nella foto) come partner responsabile ha svolto il ruolo di lead legal advisor e coordinato l’attività dei consulenti danesi, supportando nel progetto il team di Technogym con Andrea Nobili - responsabile M&A - e Paolo Fabiani - responsabile ufficio legale.

Bargetto, Ciarcià e Mitterer diventano associate partner in Rödl

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Rödl & Partner annuncia la nomina di Federica Bargetto e Pamela Ciarcià (nella foto) ad associate partner nella sede di Milano e di Philipp Mitterer ad associate partner nella sede di Bolzano.

Bargetto si occupa di contenzioso, Ciarcià è dottore commercialista e revisore legale ed assiste principalmente clientela internazionale nella predisposizione di bilanci civilistici e determinazione del reddito di impresa. Commercialista anche Mitterer, si occupa di diritto tributario con particolare interesse per problematiche transfrontaliere, tax & financial due diligence e m&a.

Evelyn Nora Fuchs è stata invece nominata senior associate della service line transfer pricing.

 

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Debutto all'Aim per Abitare In, assistita da Lca

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Abitare In, società operante nel real estate, ha esordito sul mercato AIM Italia/Mercato Alternativo del Capitale dedicato alle piccole e medie imprese a elevato potenziale di crescita, avviando le negoziazioni del titolo. L’ammissione alle negoziazioni è avvenuta a seguito del collocamento di n° 20.034 azioni di nuova emissione, per un controvalore complessivo delle risorse raccolte pari a 2,76 milioni di euro.

Lca ha agito con un team composto da BenedettoLonato, Giulia Cerutti e Beatrice Bottini, è stato deal counsel dell’operazione e ne ha curato tutti aspetti legali, collaborando con il legale dell’emittente, Marco Starace. EnVent Capital Markets ha agito in qualità di Nomad e Global Coordinator, mentre Emintad Italy e Bdo Italia hanno operato rispettivamente come financial advisor e società di revisione.

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Roustayan si affida a Ponti

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Luca Ponti è stato nominato difensore di fiducia di Dario Roustayan, ex Presidente ed Amministratore delegato della Pilosio S.p.A. per il reato di corruzione internazionale continuata, finalizzata a procurare alla Pilosio appalti all’estero e contestata dalla Procura della Repubblica di Udine.

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M&A, gli italiani tornano conquistatori

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Parte con l’acceleratore schiacciato il 2016 delle aziende italiane che puntano a crescere all’estero a suon di acquisizioni. Secondo le elaborazioni di Mag sui dati Mergermarket, nel primo trimestre dell’anno (dati raccolti fino al 25 marzo) il volume dello shopping cross border italiano è praticamente raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: quindici i deal annunciati a fronte di otto, per un valore complessivo di 1,3 miliardi.

Il passo che si sta registrando è tale che, secondo le stime di Kpmg advisory, qualora il trend dovesse proseguire con questa intensità il 2016 potrebbe chiudersi ai livelli del 2008, vero e proprio anno record sul fronte delle acquisizioni italiane all’estero con più di 120 deal messi a segno per un valore complessivo di 20 miliardi.

In mezzo, nel corso di questi ultimi otto anni, c’è stata la grande crisi dei mercati finanziari che ha molto inciso sullo “spirito conquistatore” delle aziende italiane. Il punto più basso si è registrato tra il 2010 e il 2012, quando pur realizzando una quantità di acquisizioni compresa tra 40 e 60, il valore delle operazioni chiuse ha oscillato tra i 2 e 3 miliardi di euro. La ripresa, a quanto pare, è cominciata nel 2013 e lo scorso anno ha sfiorato le 100 operazioni chiuse (97) per un valore complessivo pari a 10 miliardi di euro.

DEAL SOTTO LA LENTE
Tornando al primo trimestre 2016, tra le operazioni annunciate, l’acquisizione dei francesi del Grand Marnier da parte del gruppo Campari è stata sicuramente la più rilevante. Un deal da oltre 650 milioni di euro che ha visto impegnato lo studio legale Pedersoli e Associati con un team guidato dal socio Eugenio Barcellona al fianco di Campari assieme alle law firm Brandford Griffith e Baverez Cotty e gli advisor finanziari Bofa Merrill Lynch, Credit Agricole e Philippe Villin Conseil. A seguire, con un valore di 371 milioni, viene l’acquisizione della polacca Magella Spolka Akcyjna, da parte di Banca Farmafactoring che per l’occasione si è fatta assistere da un team legale di Allen & Overy e dagli advisor finanziari di Trigon. Mentre sul terzo gradino del podio delle operazioni più ricche messe a segno da player italiani all’estero troviamo l’acquisizione del 13% della danese Welltec per 103 milioni da parte di Exor che ha gestito il deal con il suo team in house guidato da Simona Mariani affiancata dai consulenti finanziari di Morgan Stanley.

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Un dato molto interessante che emerge osservando l’analisi elaborata da Mag sui dati Mergermarket riguarda la “natura” dei team legali che assistono le società italiane che vanno a fare shopping all’estero. Si tratta quasi sempre di gruppi di professionisti di diversa nazionalità. Nel caso degli studi italiani, per esempio, si tratta di pool formati in cordata con colleghi del Paese in cui viene realizzata l’operazione. Nel caso di studi americani o inglesi si tratta invece di team misti partecipati, anche se non sempre, dai professionisti italiani ma guidati dai soci dei Paesi in cui l’azienda italiana va a mettere a segno la sua operazione. L’acquisizione di Carte Noir da parte di Lavazza,...

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