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Munari Cavani con Olio Dante nel ricorso per l’omologa della ristrutturazione

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Lo studio Munari Cavani, con il socio Francesca Broussard (nella foto), è advisor legale nel ricorso per l’omologa della ristrutturazione ex articolo 182 bis presentato in Tribunale dall’Oleificio Mataluni - Olio Dante spa di Benevento. Una realtà, scrive ilCorriere della Sera, con 90 milioni di ricavi che ne fanno la più grande società del Sud nella trasformazione e vendita di olio.

Si tratta di una manovra impostata dal fondatore Biagio Mataluni e dal figlio Flavio per mettere in sicurezza la realtà industriale che registra 60 milioni debiti con il ceto bancario e altri 25 con i fornitori.

Dopo il concordato, il piano, che ha già incassato il via libera dagli stessi fornitori e dalla quasi totalità delle banche creditrici, prevede anche un’operazione ponte per il rilancio e l'iniezione di nuova finanza per circa 20 milioni, che stando al quotidiano verrà fornita dal fondo inglese Attestor capital con il coordinamento di Oxy management. I mercati esteri, Stati Uniti e Giappone, saranno il perno della nuova crescita .

Advisor dell'operazione è anche lo studio Porcaro Commercialisti e Associati di Mario Porcaro.


Gop con BlueGem nell'acquisizione di Wool and the Gang

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Lo studio legale internazionale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners ha assistito BlueGem Capital Partners, fondo di private equity indipendente basato a Londra, nell'acquisizione dell'intero capitale di Wool and the Gang, società attiva nell'ecommerce della lana e dei manufatti artigianali tessili.

L'acquisizione fa parte della strategia di investimento di BlueGem Capital nel settore dell'artigianato tessile. Il Fondo ha di recente completato l'acquisizione del Gruppo tessile francese DMC, attivo nel settore dei filati e accessori per il ricamo; Wool and the Gang integrerà e svilupperà ulteriormente questo business.

Fondata nel 2008, oggi Wool and the Gang è un brand internazionale di tendenza specializzato nella produzione di maglieria di tendenza ready-to-wear di alta qualità.

Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners ha assistito BlueGem Capital Partners con un team coordinato dal partner Raimondo Premonte (nella foto), guidato dal counsel Emanuele Bosia e composto dagli associate Donato Romano e Alessandro Meringolo.

 

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BonelliErede con il FITD per il rimborso dei titolari di bond subordinati di 4 banche

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BonelliErede ha assistito il Fondo interbancario di tutela dei depositi (FITD) nell’adozione del regolamento per il rimborso tramite indennizzo forfetario degli obbligazionisti subordinati di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti, azzerati per effetto della misura di risoluzione che ha interessato le quattro banche nel novembre 2015.

Il FITD è un consorzio di diritto privato costituito nel 1987 su base volontaria e divenuto successivamente obbligatorio. Ad oggi, aderiscono al FITD tutte le banche italiane, ad eccezione di quelle di credito cooperativo, nonché le succursali di banche extracomunitarie autorizzate in Italia, salvo che non partecipino a un sistema di garanzia estero equivalente.

BonelliErede ha assistito il FITD con un team guidato da Giuseppe Rumi (nella foto), membro del focus team Banche e Assicurazioni, insieme a Silvia Romanelli nonché ad Andrea Savigliano e a Marco Cislaghi per gli aspetti di regolamentazione dei mercati finanziari, Monica Iacoviello e Piera Corubolo per il contenzioso, Giovanni Guglielmetti e Jacopo Liguori per i profili privacy, Massimo Merola e Maria Chiara Toniolo per gli aspetti di diritto comunitario e aiuti di Stato e Luca Perfetti e Alberto Marcovecchio per i profili di diritto amministrativo. Il team di BonelliErede ha agito in sinergia con i referenti interni del Fondo, nelle persone del direttore generale prof. Giuseppe Boccuzzi e del vice direttore generale dott. Salvatore Paterna.

BonelliErede ha maturato una consolidata esperienza nell’assistenza a fondi di garanzia dei depositi avendo assistito, tra l’altro, il Fonds de Garantie des Dépôts et de Résolution (FGDR) francese nel contesto del rimborso agli investitori della Européenne de Gestion Privée S.A. (c.d. truffa del “Madoff dei Parioli”), con Giuseppe Rumi per i profili civilistico-regolamentari, Marco Passalacqua per gli aspetti di diritto fallimentare e, nel procedimento penale tuttora pendente, Francesco Sbisà ed Emanuela Spinelli, in collaborazione con lo studio Isolabella nelle persone di Francesco Isolabella e Giovanni Rucellai.

 

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Orrick e Giliberti nella cessione di asset Nicox SA a GHO Capital

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Orrick ha assistito Nicox SA, società farmaceutica francese, nella dismissione di alcuni asset, tra cui alcune subsidiaries in Italia, in favore del fondo di investimento inglese GHO Capital, affiancato da Weil, Gotshal & Manges e Giliberti Triscornia e Associati

Il team di Orrick era composto da professionisti delle sedi di Milano e Parigi. Il team italiano era composto dall’avv. Alessandro De Nicola (nella foto), Senior Partner e responsabile del dipartimento Corporate Europeo della firm, coadiuvato dalla special counsel Laura Cappiello, con il supporto di Sira Franzini e Andrea Casini. Il team francese di Orrick era composto dal Partner Etienne Boursican e dall'associate Olivier Vuillod.

GHO Capital è stato assistito da Weil, Gotshal & Manges e, in relazione alla parte italiana dell'operazione, da Giliberti Triscornia e Associati, nelle persone del partner Riccardo Coda e dei senior associate Giulio Santagada e Davide Valli.

Pavia e Ansaldo e Linklaters nella cartolarizzazione di Iccrea da 1,4 miliardi

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Lo studio legale Pavia e Ansaldo ha assistito il Gruppo bancario Iccrea in una cartolarizzazione da 1,4 miliardi di euro.

L'operazione, che ha visto Iccrea Banca agire in qualità di sole arranger, ha come sottostante crediti in bonis rivenienti da contratti di leasing finanziario originati da Iccrea BancaImpresa ed ha portato all'emissione di cinque tranches di titoli ABS, di cui le prime due (A1 e A2) con ranking senior. La Classe A1, del valore di 202 milioni, è stata sottoscritta da Iccrea BancaImpresa e sarà utilizzata come collateral in operazioni di rifinanziamento. I titoli di Classe A2, del valore di 480 milioni di euro, sono stati invece sottoscritti dalla Banca europea per gli investimenti (Bei).

La tranche mezzanine dell'operazione (Classe B) ha un valore complessivo di 65 milioni di euro. I titoli sono stati inizialmente sottoscritti da Iccrea BancaImpresa e, nei prossimi giorni, 45 milioni di questa tranche saranno ceduti a KFW, investitore finale che beneficerà della garanzia del Fondo europeo per gli investimenti (Fei).

I titoli delle Classi A e B sono stati quotati alla Borsa di Dublino e sono stati retati da Moody's e DBRS.

Il team di Pavia e Ansaldo è stato composto da Mario Di Giulio (nella foto), Caterina Luciani, Maria Rita Coviello Gallagher e Caterina Mancini.

La Bei e il Fei sono stati assistiti da Linklaters con Dario Longo, Elio Indelicato e Lorenzo Dal Canto.

 

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Orrick e Rcc nella prima cartolarizzazione di npls che beneficia della Gacs

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Gli studi legali Orrick e Rcc hanno agito in qualità di legal counsel nella cartolarizzazione di npls di Banca Popolare di Bari finalizzata a beneficiare della garanzia statale (Gacs) sui titoli senior. Si tratta della prima operazione realizzata con lo scopo di utilizzare la Gacs prevista dalla recenti misure messe a punto dal governo italiano per favorire le cessioni dei crediti in sofferenza delle banche italiane.

L'operazione, realizzata con l'assistenza di JP Morgan, assistita dallo studio legale Orrick, ha come sottostante crediti in sofferenza legati a contratti di finanziamento vantati da Banca Popolare di Bari, affiancata dallo studio legale Rcc, e ha portato all'emissione di tre tranches di titoli ABS, di cui una classe A (senior) a cui è stato attribuito rating rispettivamente pari a BBB(High) da DBRS e Baa1 da parte di Moody’s e una classe B (mezzanine) con rating B(High) da DBRS e B2 da Moody’s. Ai sensi dei documenti dell’operazione, Banca Popolare di Bari potrà effettuare la richiesta per il rilascio della Gacs sui titoli senior.

Il team di Orrick coinvolto nell’operazione è stato guidato da Patrizio Messina (nella foto), managing partner, e Gianrico Giannesi, partner, ed era composto dagli associates Daniela Pietrini, Ludovica Cipolla, Alessio Palumbo, Maria Vittoria Cazzola Antonio Zaffina. Gli aspetti di diritto inglese sono stati curati dal socio Madeleine Horrocks con l'associate Enea Visoka mentre gli aspetti fiscali sono stati curati dal socio Alessandro Mainardi con gli associates Giovanni Leoni e Camillo Melotti Caccia.
Il team di Rcc coinvolto nell'operazione è stato guidato dai soci Marcello Maienza e Michele Crisostomo coadiuvati da Alessandra Biotti e Benedetta Cantatore.

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White & Case con Italiaonline nella cessione di Europages

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White & Case ha assistito Italiaonline in relazione alla cessione del 100% del capitale sociale di Europages, società francese controllata dal fondo di private equity Paragon Partners e leader in Europa nel settore della gestione di directory online B2B e nella fornitura di soluzioni di marketing online per le piccole e medie imprese.

Contestualmente alla cessione, Italiaonline ha rinnovato la partnership commerciale con Europages attraverso la stipula di un contratto di concessione per la vendita esclusiva in Italia dei prodotti Europages.

Il team di White & Case che ha prestato assistenza per gli aspetti di diritto italiano e francese è stato guidato dai partner Celine Domenget Morin (dell’ufficio di Parigi) e Ferigo Foscari (dell’ufficio di Milano) insieme al counsel Clara Hainsdorf e agli associate Jean Paszkudzki, Caroline Lyannaz (dell’ufficio di Parigi), Alessandro Seganfreddo e Andrea Pretti (dell’ufficio di Milano).

La Scala: «Andiamo dove ci porta il mercato»

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La porta della sala riunioni si spalanca di botto. E con il pugno alzato, entra in stanza Giuseppe La Scala. È reduce da una settimana di vacanza («ma ieri ho lavorato»). Pochi minuti e si aggiorna sullo “stato delle attività”. Cosa va. Cosa non va. Mentre al telefono lo cercano da due delle otto sedi che lo studio che porta il suo nome ha in giro per l’Italia.

MAG è andato a trovarlo per fare il punto sui primi 25 anni di vita dell’associazione. Un traguardo rilevante se si considera, per esempio, che tra i primi 50 studi legali d’affari attivi nel Paese, solo il 20% può dire di aver passato il quarto di secolo. In questo percorso La Scala ha subito un processo di evoluzione che lo ha trasformato da struttura di stampo tradizionale in un’organizzazione a forte carattere imprenditoriale.

L’attività legale qui è diventata servizio prima che altrove. E ha animato una struttura che oggi muove 17,4 milioni di euro di fatturato (+5% l’incremento atteso a fine 2016) e conta 120 professionisti più 80 persone di staff. «Quando abbiamo cominciato», ricorda La Scala, «eravamo in 6».

Come racconterebbe oggi, a 25 anni dalla sua fondazione, lo studio La Scala?
La cosa più curiosa è che la nostra storia ha coinciso con l’integrale cambiamento del mercato legale. Siamo nati 25 anni fa, essendo uno studio assolutamente tradizionale, con competitor tradizionali, in una practice come quella del contenzioso bancario e commerciale e siamo riusciti a durare perché siamo stati capaci di adattarci costantemente ai trend di mercato.

Quali sono i capitoli principali di questa storia?
Quello più importante è rappresentato dalla circostanza per cui gli operatori finanziari e bancari hanno visto modificare radicalmente le dinamiche attraverso le quali guadagnavano quattrini, che non passavano più dalla forbice tra interessi attivi e passivi (dato lo schiacciamento dei tassi).

E questo cosa ha comportato?
Questo ha portato a un’enfatizzazione dell’importanza del servizio: si guadagnava solo se si aggiungeva valore non se ci si limitava solo a prestare denaro. Questo ha significato anche una radicale revisione delle modalità di spesa per le questioni legali. Quando le banche hanno iniziato a guadagnare meno, il mercato è radicalmente cambiato.

È quello che è successo più di recente agli studi legali: la crisi ha determinato un calo dei guadagni e ha modificato l’attitudine dei clienti nei loro confronti con la conseguenza che gli avvocati per tornare a guadagnare hanno dovuto cominciare a dare valore aggiunto e non solo a metter firme su documenti “precotti”…
Verissimo. E questo è stato tanto più vero per noi che avevamo una maggiore componente, rispetto ad altri, di attività a basso valore aggiunto. Noi siamo uno studio che, per una rilevante percentuale della sua attività, faceva atti giudiziari a basso valore aggiunto, cioè atti esecutivi. Su quelli chiaramente siamo stati costretti a cambiare prima degli altri. Oggi, per assurdo, dobbiamo invece lavorare sulla dinamica dei prezzi anche quelli che fanno operazioni straordinarie, perché tutte le componenti automatiche e ripetitive sono passate dalle forche caudine del taglio dei prezzi.

Voi quando avete cominciato a dover gestire la dinamica dei prezzi?
Noi, già 15 anni fa, abbiamo avuto i primi clienti che ci hanno detto: sapete dove potete mettervi la tariffa? E lascio a lei immaginare il prosieguo della frase…

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Tutti gli studi nella vendita di Belleli Energy CPE a Tosto

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BonelliErede ha assistito Belleli Energy, società con sede a Mantova controllata da Exterran Corporation, nella cessione dell’intero capitale sociale di Belleli Energy Critical Processing Equipment S.r.l. (Belleli Energy CPE) a Tosto S.r.l, azienda italiana attiva nella produzione di componenti industriali a livello mondiale nei mercati Oil & Gas, petrolchimico, nucleare, food e pharma, assistita a sua volta dallo studio Spagnuolo e da Bird & Bird. La società Belleli Energy CPE fornisce servizi di ingegneria, approvvigionamento e fabbricazione legati alla produzione di attrezzature critiche per raffinerie e impianti petrolchimici. Exterran Corporation, gruppo del Delaware quotato al New York Stock Exchange, opera nel settore Oil & Gas a livello internazionale.

Lo studio legale Spagnuolo e lo studio legale Bird & Bird hanno agito al fianco dell’acquirente grazie al supporto rispettivamente dell’avvocato Marco Spagnuolo e‎ di un team multidisciplinare coordinato dal socio Alberto Salvadè, responsabile del dipartimento corporate di Bird & Bird.
BonelliErede ha assistito il venditore con un team multidisciplinare composto da: il socio Fulvio Marvulli (nella foto), l’of counsel Giovanni Domenichini e l’associate Virginia Cella per gli aspetti di corporate/M&A, il socio Antonella Negri e il senior associate Luca De Menech per i profili di diritto del Lavoro, il socio Giovanni Guglielmetti per gli aspetti di proprietà intellettuale e il socio Andrea Silvestri e la managing associate Raffaella Riccardi per i profili Tax.

Gop, la partnership, il futuro

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Da dove si comincia quando si decide di costruire il futuro di uno studio legale? I soci di Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (Gop) sono partiti da questa domanda quando, quasi due anni fa, hanno deciso di rivedere il funzionamento della loro partnership e accelerare l’istituzionalizzazione della law firm fondata nel 1988 da Francesco Gianni e Giovanni Battista Origoni. La risposta che si sono dati, oggi, si riflette nella riforma strutturata dal comitato esecutivo dello studio e in quella appena approvata dall’assemblea.

Questa riforma, tra le altre cose, riscrive i criteri con cui i partner d’ora in poi affronteranno la loro carriera nell’organizzazione e si incentra sulla valutazione periodica dei meriti e delle qualità di ciascuno, non solo in relazione alla capacità di generare lavoro ma anche a quella di svolgerlo e di fare cross selling. La visione che sta alla base di queste innovazioni, inoltre, conferma ed enfatizza la proiezione internazionale di Gop che ora, dopo gli investimenti ad Abu Dhabi e Hong Kong, punta a ridefinire in maniera radicale la propria presenza negli Usa.

A raccontare tutto questo, in assoluta anteprima a MAG, sono Francesco Gianni, assieme ai co-managing partner di Gop, Antonio Auricchio e Rosario Zaccà (nella foto) seduti intorno a un tavolo nella sala blu della sede milanese dello studio, a palazzo Belgioioso. L’atmosfera è di grande soddisfazione per essere riusciti a portare a casa un risultato storico e un’innovazione che servirà a rinsaldare lo spirito di squadra di questa realtà in cui oggi lavorano (tra professionisti e non) circa 600 persone.

Il 2016, quindi, è partito con il piede giusto. Questo è vero anche sul piano del business: sul fronte m&a, per esempio, Gop è la realtà che ha messo a segno il maggior numero di operazioni nel semestre (si veda il numero 63 di MAG). E più in generale, fanno sapere i soci, lo studio ha registrato un sostanziale incremento della capacità di generare lavoro e, a fronte di un lieve “ritardo” sul budget (-1%), ha registrato un risultato «straordinario» in termini di incassato.

Ma l’andamento del business (il 2015 si è chiuso con un fatturato di 118 milioni in crescita del 7,3% sull’anno precedente) è solo una componente del percorso di crescita. Ed è da questa consapevolezza che la partnership si è mossa nel momento in cui ha deciso di ripensare il percorso di carriera dei soci. «Il successo e l’atmosfera positiva di uno studio legale sono anche determinanti dalla formula economica e dalle modalità in cui si relazionano i partner», dice Gianni a MAG, «bisogna sempre trovare un giusto equilibrio. E bisogna essere coscienti del fatto che questo equilibrio non è lo stesso per sempre e valido per ogni tipologia di studio».

E da cosa dipende?
FRANCESCO GIANNI: Dipende molto dai momenti storici. La crisi economica degli ultimi otto anni ha avuto un notevole impatto sul settore. Gli studi inglesi stanno rivedendo o addirittura abbandonando il loro sistema di lockstep. Gli americani stanno differenziando il sistema dei compensi in base alle aree geografiche.

Le dinamiche di mercato, quindi, hanno un impatto sul modo in cui si devono definire le relazioni tra soci…
FG:
Esatto e una formula economica equa è un principio fondamentale. Questo va di pari passo con la valorizzazione delle varie componenti dello studio legale. Siamo professionisti con caratteristiche diverse e siamo consapevoli che è il mix delle persone che rende uno studio più o meno forte.

Che risposta avete dato a queste considerazioni?
FG:
Due anni fa abbiamo avviato, all’interno del comitato esecutivo dello studio, un percorso di riflessione teso a stabilire quale fosse il modo migliore per valorizzare, premiare e mettere a sistema le varie componenti dello studio.

E qual è stato l’esito?
FG: Siamo arrivati a concepire un nuovo sistema di remunerazione dei soci che tiene conto di più fattori. Ovvero? FG: I principali direi che sono la capacità di generare lavoro, quella di svolgerlo con qualità e l’attitudine al cross selling ovvero ad ampliare le opportunità di lavoro che possono derivare dal rapporto con un cliente originando mandati per altre practice oltre che per la propria.

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Lombardi Molinari Segni, Gatti Pavesi Bianchi e Pedersoli nel passaggio di Farnese Vini a NB Renaissance

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Nb Renaissance, assistita da Gatti Pavesi Bianchi, ha siglato con 21 Investimenti, affiancata da Lombardi Molinari Segni un accordo  vincolante per l’acquisto della maggioranza del capitale di Farnese Vini, realtà abruzzese attiva nel settore vitivinicolo.

Secondo quanto risulta a legalcommunity.it, Gatti Pavesi Bianchi ha agito in qualità di advisor legale di Nb Renaissance Partners con un team formato da Gianni Martoglia (foto), Silvia Palazzetti, Dario Prestamburgo e Jack Anderson per la parte corporate, Andrea Limongelli e Ivano Sproviero per la parte financing e Andrea Scarpellini per gli aspetti giuslavoristici.. Ey è stato advisor contabile e fiscale del deal con Quirino Imbimbo mentre Long Term Partners ha agito comeadvisor strategico.
Banca Imi e Bpm hanno agito, come riportato da financecommunity.it (qui l'articolo) in qualità di advisor finanziari e banche finanziatrici. Al fianco delle banche, quale advisor legale ha agito lo studio Pedersoli con il socio Alessandro Fosco Fagotto e il senior associate Edoardo Galeotti.

Il venditore, 21 Investimenti, è stata affiancata, invece, da Lombardi Molinari Segni in qualità di advisor legale per il quale ha agito un team formato dai partner Margherita Santoiemma e Daniele Colicchio, dal senior associate Francesca Regalia e dall’associate Giulio Piperno. PwC ha operato come advisor contabile e Kpmg come advisor fiscale. Advisor finanziario, infine, Rabobank.

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Irti: «L'individualismo forense è tramontato»

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Il suo ultimo lavoro scientifico si intitola Il diritto incalcolabile. Si tratta di un saggio, pubblicato per Giappichelli, in cui Natalino Irti, professore emerito alla Sapienza di Roma, accademico dei Lincei e giurista simbolo della grande avvocatura del Paese (è stato anche presidente del Credito Italiano, vicepresidente dell’Enel, membro del cda dell’Iri e del comitato privatizzazioni) analizza il rapporto esistente tra il sapere giuridico e quello economico evidenziandone il sempre più frequente disallineamento, con conseguenze gravi per la stabilità e la crescita del sistema.

«Gli imprenditori», dice Irti, «contano sul futuro e quindi hanno aspettative anche di carattere giuridico». È il grande tema della certezza delle regole che spesso è disattesa dai fatti, ovvero dalla distanza che si sperimenta tra le norme e il loro esito nel momento in cui vengono applicate in sede giudiziaria. Ma il tema della calcolabilità del diritto, come spiega a legalcommunity.it il professor Irti, impatta profondamente anche l’attività degli avvocati.

Nel contesto attuale l’attività professionale è ormai divenuta una realtà complessa e articolata in cui l’individualismo forense ha ceduto il passo all’organizzazione. Il tema della calcolabilità del diritto, in questo scenario, diventa quindi fondamentale anche per chi esercita la libera professione ed è costretto dalla domanda dei clienti a gestire la propria attività in maniera più efficiente ed efficace.

Professor Irti, nel suo ultimo saggio spiega l’importanza della calcolabilità del diritto nel sistema economico e imprenditoriale. Tuttavia si tratta di un elemento fondamentale anche per gli avvocati, non trova?
Gli avvocati hanno sempre ‘calcolato’ l’esito dei giudizi. Il problema riguarda i criteri di calcolo, le fonti di prevedibilità: legge, precedenti giudiziari, clima sociale o culturale d’un periodo storico.

Un diritto calcolabile cambierebbe radicalmente il concetto di responsabilità per gli avvocati?
La responsabilità professionale cresce col crescere del grado di calcolabilità.

Oggi gli avvocati sono obbligati, per legge, a rilasciare un preventivo ai loro clienti. E per molti, questo esercizio di calcolo è uno sforzo improbo: come fare?
I "preventivi" di onorari sono, anch’essi, fondati su un calcolo di probabilità: "pre-vengono", e dunque tentano di valutare oggi ciò che sarà deciso domani.

Tra le competenze degli avvocati moderni ci deve essere quella organizzativa. Come cambia l’attività forense, come attività complessa?
La capacità organizzativa è ormai indispensabile per lo svolgimento dello studio, i rapporti con i clienti, la struttura interna di impiegati e collaboratori. L’individualismo forense, in cui si educò la mia generazione, è ormai tramontato.

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EY, in arrivo investimenti nel legal

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«Buongiorno, mi può indicare la stanza dell’avvocato?». «Non c’è». «Ma avevamo un appuntamento!?». «Scusi, forse mi sono espressa male, è la stanza che non c’è». Il palazzo che da qualche settimana ospita la nuova sede di EY a Milano è fatto così. Lo spazio non manca. Ma nessuno dei 2.000 metri quadrati dell’edificio di via Meravigli è riconducibile a un professionista in particolare. Il luogo di lavoro, nella concezione che EY ha voluto dare ai suoi nuovi uffici, deve diventare una fucina creativa, dove le competenze si incrociano per dare vita a sinergie operative capaci di fornire ai clienti un’assistenza totale e trasversale, che vada dalla consulenza fino al supporto legale e tributario. E questo spiega perché i professionisti dello studio non hanno una stanza o una postazione fissa. «I team di lavoro si formano in base ai progetti da seguire», spiega a MAG l’avvocata Stefania Radoccia (nella foto) appena nominata a capo dell’area legale dello studio EY. «Questo aiuta moltissimo l’entusiasmo e la propensione all’innovazione dei nostri professionisti», sottolinea Marco Magenta, recentemente diventato managing partner.

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Hogan Lovells e Gop hanno prestato assistenza nell’ambito dell’aggiornamento annuale del programma Emtn di Banca Sella da 1 miliardo

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Hogan Lovells ha assistito Crédit Agricole Corporate & Investment Bank, quale arranger e sole dealer del programma, con un team composto dal socio Federico Del Monte, dalla counsel Annalisa Feliciani, coadiuvati da Matteo Morselli e Matteo Scuriatti e con il supporto, per gli aspetti di diritto inglese, del partner Andrew Carey e del senior associate Jonathan Malim dell'ufficio Hogan Lovells di Londra.
Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (Gop) ha assistito Banca Sella con un team guidato dal partner Richard Hamilton per gli aspetti di diritto inglese e dal partner Marco Zaccagnini, coadiuvato dalla senior associate Elena Cirillo e dall’associate Smeralda Mazzei, per gli aspetti di diritto italiano. Il partner Stefano Grilli, coadiuvato dall’associate Giuseppe Patti, ha seguito la parte fiscale.

Gatti Pavesi Bianchi e Dla Piper per il passaggio di Tecnoinvestimenti dall'Aim allo Star

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Borsa Italiana ha disposto l'ammissione alla quotazione delle azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionario (Mta), segmento Star, e la loro contestuale esclusione dalle negoziazioni sul mercato alternativo Aim.

Tecnoinvestimenti è stata assistita da Intermonte in qualità di sponsor e global coordinator (assistita dallo studio legale DLA Piper), Gatti Pavesi Bianchi quale advisor legale dell'emittente, Lazard quale advisor finanziario, Kpmg quale società di revisione, Governance Advidors quale consulente e Barabino & Partners quale PR advisor. EnVent Capital Markets è Nomad dell'emittente.

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Puri Bracco Lenzi chiude per Baxter e Gambro due adesioni

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Puri Bracco Lenzi con i name partner Guido Lenzi e Paolo Puri (nella foto) ha chiuso in adesione due accertamenti in tema di transfer pricing sul prezzo praticato nei contratti di commissionare che riguardavano le multinazionali farmaceutiche Baxter e Gambro ora entrambe appartenenti al gruppo Baxter.

Le vicende relative a diversi anni d'imposta sono state chiuse con un rilevante abbattimento dell'imponibile accertato dai due diversi uffici (Lazio ed Emilia Romagna) competenti.

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Chiomenti con Fri-El nell'Opa parziale su Alerion

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Chiomenti, con un team guidato da Filippo Modulo coadiuvato dal senior associate Italo De Santis e dall'associate Maria Carmela Falcone ha agito quale consulente legale di Fri-El Green Power nell'Opa volontaria sul 29,9% del capitale di Alerion, società quotata alla Borsa italiana e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Advisor finanziario di Fri-El è Equita Sim, mentre Hager ha agito quale advisor fiscale.

L'offerta pubblica di acquisto volontaria parziale ha a oggetto 13.030.123 azioni ordinarie di Alerion Clean Power. Per ciascuna azione ordinaria portata in adesione all’offerta, l’offerente riconoscerà agli azionisti un corrispettivo in contanti pari a 1,9 euro. Il controvalore complessivo dell’offerta, in caso di integrale adesione, sarà di circa 24,757 milioni di euro.

Gop e Chiomenti danno il ciak alla jv tra Sky e 5 produttori indipendenti

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Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (nella foto) e Chiomenti hanno assistito Sky e, rispettivamente, Wildside, Cattleya, Palomar, Italian International Film, Indiana - importanti produttori cinematografici italiani - nel progetto relativo all’accordo per la realizzazione di una nuova società di distribuzione cinematografica da costituirsi nelle prossime settimane.

Gop ha assistito Sky con un team guidato per gli aspetti IP/Media dal partner Luca Rinaldi (nella foto) con il supporto di Federico Pogliani e Carmine Di Benedetto e per gli aspetti corporate da Rosario Zaccà, Massimiliano Calabrò, Eva Cruellas e Jacopo Busnach. I produttori Wildside, Cattleya, Palomar, Italian International Film, Indiana sono stati assistiti da Chiomenti attraverso un team composto dai partner Filippo Modulo per gli aspetti corporate e Paolo Bertoni per gli aspetti IP/Media, insieme a Marta Bavasso e Maria Vittoria Marchiolo.

L’operazione consente di creare una «nuova realtà per sostenere e stimolare il cinema italiano, attraverso un modello innovativo, aperto e partecipativo. Per la prima volta una media company che opera nel settore pay e free e alcuni importanti produttori indipendenti italiani uniscono le loro forze per offrire al mercato nuove opportunità, con la possibilità di tentare strade diverse sia sul piano dei modelli distributivi, che su quello dei contenuti e del linguaggio, arricchendo l’offerta cinematografica a tutto vantaggio degli amanti del cinema, del pubblico e piu' in generale dei consumatori».

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La Cgil si prepara a dar battaglia per gli avvocati dipendenti

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La Cgil nazionale sta discutendo con le associazioni forensi una proposta che affronti il problema degli avvocati che, pur iscritti all’albo e formalmente autonomi, finiscono per lavorare in gran parte, quando non del tutto, per un unico studio, a volte lo stesso studio presso cui hanno svolto anche la pratica professionale.

Per il sindacato «cercare di superare questa forma di sfruttamento legale è un compito molto complesso, in quanto la semplice abrogazione dell’incompatibilità dell’attività di avvocato con ogni attività subordinata (art. 18 L. 247/12) porta con sé una serie di nodi da sciogliere, che stiamo cercando di affrontare attraverso il confronto con le associazioni dei diretti interessati». Sorgono infatti criticità, ad esempio, in merito all’albo di iscrizione, al versamento previdenziale, alla esclusività dell’attività e alla conseguente impossibilità di attività privata in concorrenza con lo studio, alla verifica e alla responsabilità delle cause patrocinate.

«Non riteniamo tuttavia insuperabili tali problematiche, e crediamo che le necessità che abbiamo ascoltato emergere dal mondo dei professionisti dell’avvocatura renda necessario prevedere la possibilità di una qualche forma di dipendenza/subordinazione tra avvocati, perché aumentino i diritti, si stabiliscano chiaramente le diverse possibilità di svolgere l’attività, e perché l’autorganizzazione del professionista avvocato rimanga una scelta e non un obbligo (formale) utile a giustificare una dipendenza di fatto. Nel mese di settembre continueremo il confronto con le associazioni, con l’obiettivo di lanciare un progetto di legge che speriamo raccolga il più vasto consenso tra i lavoratori interessati, e l’attenzione della politica».

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Per il passaggio di SabMiller a Ab Inbev una mega parcella da 260 milioni di dollari

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Pensare che dopo Brexit c'è stato chi ha messo in dubbio il buon esito del passaggio di SabMiller ad Ab Inbev, una delle operazioni di m&a più grandi dell'anno con i suoi 103 miliardi di dollari di valore. Invece, non solo il matrimonio tra i due colossi della birra è andato a buon fine, ma addirittura si candida a entrare nella storia dell'avvocatura d'affari per le dimensioni delle fees legali che ha visto fioccare. Un conto che, complessivamente, ammonta a 260 milioni di dollari. 

L'operazione, peraltro, ha coinvolto anche gli uffici italiani di aluni degli studi che hanno lavorato al deal visto che uno degli asset oggetto dell'acquisizione era lo storico marchio Peroni.

Gli acquirenti, Ab Inbev, hanno pagato un conto legale di 185 milioni di dollari che sono andati per buona parte a Freshfields, studio che ha fatto da regista nella partita, a cui hanno partecipato anche gli amercani di Sullivan & Cromwell, Paul Weiss e Cravath. ​Il team italiano di Freshfields ha visto impegnati il socio Nicola Asti (nella foto) con l'associate Domenico Garofalo per i profili corporate e il partner ‎Gian Luca Zampa con gli associate Alessandro di Gio e Giulia Attinà per quelli antitrust.
Meno salato il conto per SabMiller che avrebbe pagato parcelle per complessivi 76 milioni, buona parte dei quali sarebbero andati a Hogan Lovells. 

Le parcelle staccate dalle multinazionali della birra per concludere questo affare colossale comprenderebbero anche i conpensi risconosciuti agli avvocati che hanno lavoraro alle operazioni sorte a lato del deal principale come il passaggio di Peroni (SabMiller) ad Asahi. Qui, come accennato all'inizio, sono tanti gli avvocati italiani che hanno avuto un ruolo.

Per Allen & Overy, che ha affiancato gli acquirenti, ha agito un team che, per gli aspetti italiani dell’operazione, è stato guidato dal partner corporate Paolo Ghiglione, coadiuvato dagli associate Antonio Ferri e Francesca Croci. Il counsel Filippo Bucchi, coadiuvato dalla senior associate Maria Vittoria La Rosa, ha curato gli aspetti di diritto amministrativo, il counsel Livio Bossotto ha seguito quelli di diritto del lavoro, mentre gli aspetti di diritto della proprietà intellettuale e data protection sono stati curati dal senior associate Ettore Frustaci.
Per Hogan Lovells hanno agito, al fianco di SabMiller, i soci corporate Andrew Pearson a Londra, Johannes Buntjer ad Amsterdam e per la parte italiana dell'operazione il socio m&a Leah Dunlop, il senior associate Simone Cucurachi e gli associate Pierluigi Feliciani e Maria Teresa Lucibello coadiuvati da oltre 30 professionisti dello studio per gli aspetti di antitrust, diritto amministrativo, banking, commerciale, contenzioso, employment, intellectual property, privacy, real estate.

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