Da dove si comincia quando si decide di costruire il futuro di uno studio legale? I soci di Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (Gop) sono partiti da questa domanda quando, quasi due anni fa, hanno deciso di rivedere il funzionamento della loro partnership e accelerare l’istituzionalizzazione della law firm fondata nel 1988 da Francesco Gianni e Giovanni Battista Origoni. La risposta che si sono dati, oggi, si riflette nella riforma strutturata dal comitato esecutivo dello studio e in quella appena approvata dall’assemblea.
Questa riforma, tra le altre cose, riscrive i criteri con cui i partner d’ora in poi affronteranno la loro carriera nell’organizzazione e si incentra sulla valutazione periodica dei meriti e delle qualità di ciascuno, non solo in relazione alla capacità di generare lavoro ma anche a quella di svolgerlo e di fare cross selling. La visione che sta alla base di queste innovazioni, inoltre, conferma ed enfatizza la proiezione internazionale di Gop che ora, dopo gli investimenti ad Abu Dhabi e Hong Kong, punta a ridefinire in maniera radicale la propria presenza negli Usa.
A raccontare tutto questo, in assoluta anteprima a MAG, sono Francesco Gianni, assieme ai co-managing partner di Gop, Antonio Auricchio e Rosario Zaccà (nella foto) seduti intorno a un tavolo nella sala blu della sede milanese dello studio, a palazzo Belgioioso. L’atmosfera è di grande soddisfazione per essere riusciti a portare a casa un risultato storico e un’innovazione che servirà a rinsaldare lo spirito di squadra di questa realtà in cui oggi lavorano (tra professionisti e non) circa 600 persone.
Il 2016, quindi, è partito con il piede giusto. Questo è vero anche sul piano del business: sul fronte m&a, per esempio, Gop è la realtà che ha messo a segno il maggior numero di operazioni nel semestre (si veda il numero 63 di MAG). E più in generale, fanno sapere i soci, lo studio ha registrato un sostanziale incremento della capacità di generare lavoro e, a fronte di un lieve “ritardo” sul budget (-1%), ha registrato un risultato «straordinario» in termini di incassato.
Ma l’andamento del business (il 2015 si è chiuso con un fatturato di 118 milioni in crescita del 7,3% sull’anno precedente) è solo una componente del percorso di crescita. Ed è da questa consapevolezza che la partnership si è mossa nel momento in cui ha deciso di ripensare il percorso di carriera dei soci. «Il successo e l’atmosfera positiva di uno studio legale sono anche determinanti dalla formula economica e dalle modalità in cui si relazionano i partner», dice Gianni a MAG, «bisogna sempre trovare un giusto equilibrio. E bisogna essere coscienti del fatto che questo equilibrio non è lo stesso per sempre e valido per ogni tipologia di studio».
E da cosa dipende?
FRANCESCO GIANNI: Dipende molto dai momenti storici. La crisi economica degli ultimi otto anni ha avuto un notevole impatto sul settore. Gli studi inglesi stanno rivedendo o addirittura abbandonando il loro sistema di lockstep. Gli americani stanno differenziando il sistema dei compensi in base alle aree geografiche.
Le dinamiche di mercato, quindi, hanno un impatto sul modo in cui si devono definire le relazioni tra soci…
FG: Esatto e una formula economica equa è un principio fondamentale. Questo va di pari passo con la valorizzazione delle varie componenti dello studio legale. Siamo professionisti con caratteristiche diverse e siamo consapevoli che è il mix delle persone che rende uno studio più o meno forte.
Che risposta avete dato a queste considerazioni?
FG: Due anni fa abbiamo avviato, all’interno del comitato esecutivo dello studio, un percorso di riflessione teso a stabilire quale fosse il modo migliore per valorizzare, premiare e mettere a sistema le varie componenti dello studio.
E qual è stato l’esito?
FG: Siamo arrivati a concepire un nuovo sistema di remunerazione dei soci che tiene conto di più fattori. Ovvero? FG: I principali direi che sono la capacità di generare lavoro, quella di svolgerlo con qualità e l’attitudine al cross selling ovvero ad ampliare le opportunità di lavoro che possono derivare dal rapporto con un cliente originando mandati per altre practice oltre che per la propria.
PER CONTINUARE A LEGGERE L'ARTICOLO SCARICA LA TUA COPIA GRATUITA DELL'ULTIMO NUMERO DI MAG