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Clifford Chance assiste FCA Bank nella joint venture con Ferrari Financial Services

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Clifford Chance ha assistito FCA Bank - gruppo bancario in joint venture tra Fiat Chrysler Automobiles Italy e Crédit Agricole Consumer Finance - nella negoziazione e sottoscrizione con Ferrari Financial Services, di un memorandum of understanding (MoU) in relazione all'acquisto, da parte di FCA Bank, di una partecipazione di controllo nella società tedesca Ferrari Financial Services.

A seguito dell'operazione, FCA Bank e Ferrari Financial Services proseguiranno le attività di Ferrari Financial Services quali partners in joint venture, a supporto delle attività di vendita delle autovetture Ferrari in alcuni paesi Europei, attraverso l'offerta di soluzioni innovative di finanziamento dei veicoli per i clienti Ferrari. Successivamente alla sottoscrizione del MoU seguiranno una serie di accordi definitivi nel corso dell'anno corrente. La transazione potrà essere completata subordinatamente all'ottenimento delle relative approvazioni da parte delle autorità di vigilanza bancarie e della concorrenza.

Il team cross border di Clifford Chance cha affianca Roberto Petriello, head of legal affairs di FCA Bank, è coordinato dai soci m&a Claudio Cerabolini (nella foto) e Thomas Krecek e comprende i soci regulatory Lucio Bonavitacola e Marc Benzler, i senior associate Stefan Bruder, Filippo Isacco, e gli associate Luca Chieffo, Moritz Petersen e Christian Hissnauer AfroditiTsobanelis-Görgen, nonché il socio Marc Besen (per gli aspetti antitrust) ed il socio Thorsten Sauerhering ed il senior associate Dominik Engl (per gli aspetti fiscali).

 

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Gop e Pirola nella ristrutturazione di Nuova MG S.r.l.

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La società Nuova MG S.r.l., tra le principali società piemontesi attive nel settore meccanico, ha ristrutturato il proprio debito finanziario. La ristrutturazione è intervenuta sulla base di un piano industriale economico e finanziario, collegato ad una complessa operazione, omologata dal Tribunale di Asti ai sensi dell'art. 182-bis della legge fallimentare, e composta da nove accordi di ristrutturazione dei debiti con trenta fornitori, un accordo di ristrutturazione con cinque banche creditrici ed una transazione fiscale e previdenziale con l'Agenzia delle Entrate, l'INPS e l'INAIL.

Lo studio legale internazionale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners ha assistito Nuova MG S.r.l. con un team guidato dal partner Luca Jeantet (nella foto), coadiuvato dall'associate Paola Vallino.

La complessa operazione di ristrutturazione è stata oggetto di attestazione, secondo quanto previsto dalla normativa applicabile, da parte del dottor Stefano Barletta, partner dello studio associato Pirola Pennuto Zei & Associati, coadiuvato dalla dottoressa Francesca Onoscuri e dal dottor Marco Romussi.

Adivsor finanziario della Nuova MG S.r.l. è stato lo Studio Erredue S.r.l. - dottori commercialisti associati di Bra, con un team composto da Giovanni Rebuffi e Silvio Garesio. Il dott. Matteo Rellecke Nasi ha coadiuvato gli advisor legali e finanziari nell'ambito delle trattative propedeutiche alla sottoscrizione della transazione fiscale e previdenziale ex art. 182-ter della legge fallimentare con l'Agenzia delle Entrate, l'INPS e l'INAIL.

 

Camilli diventa socio di Bird & Bird

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L'avvocato Roberto Camilli (nella foto) diventa socio in Bird & Bird, lo studio legale internazionale presieduto dall'italiano Massimiliano Mostardini. Basato a Milano, Camilli è entrato a far parte della law firm nel 2012 dopo un'esperienza di oltre 20 anni in Baker & McKenzie. 

Fino a questo momento, l'avvocato ricopriva la carica di senior european counsel del dipartimento Intellectual Property presso la sede di Milano dello studio guidato in Italia da Giovanni Galimberti e Raimondo Maggiore.

Camilli ha una lunga e consolidata esperienza nella difesa della Proprietà Intellettuale e nel settore dell’Information Technology e assiste clienti in materia di Big Data, Cloud Computing, Prodotti e Servizi IT, Outsourcing, E-commerce, Creazione e Distribuzione di Digital Content, Moda, Retail, Industrial Automation, Distribuzione di Medical Devices e Publishing. Ha assistito, inoltre, importanti clienti in operazioni di M&A, di ristrutturazione aziendale e in altre aree di diritto commerciale come joint ventures, contratti per la distribuzione di beni e servizi, logistica e accordi di franchising, promotion e di sponsorship.

Complessivamente, Bird & Bird ha promosso 9 soci quest'anno a livello globale.

 

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Gatti Pavesi Bianchi punta su internazionalizzazione, tax e regolamentare

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Dalla fusione tra Bpm e Banco Popolare alla gestione della vendita di Inwit da parte di Telecom.  Dal merger letterario tra Mondadori e Rcs Libri all’assistenza al fondo Atlante nell’operazione di aumento di capitale della Popolare di Vicenza. Lo studio Gatti Pavesi Bianchi ha cominciato il 2016 con il piede giusto. E ampliando la propria partnership.  Dopo i lateral hire di soci (dal merger con Carlo Pavesi e Stefano Verzoni all’arrivo di Stefano Grassani) è scattato anche il momento della crescita interna. 
Come rivelato da legalcommunity.it lo studio ha promosso Paolo Garbolino e Alessandro Cipriani a salary partner e Giorgio Groppi e Vanessa Sobrero a soci junior. 
Ma le novità non sono finite. E i lavori sono ancora in corso. Lo studio, come racconta il managing partner Stefano Valerio (nella foto) in questa intervista a MAG, ha tre obiettivi da centrare nel prossimo futuro: l’internazionalizzazione, l’avvio di un dipartimento tax e il rafforzamento del regulatory che, oltre all’antitrust, dovrà integrarsi anche con l’amministrativo. Per studiare il modo in cui Gatti Pavesi Bianchi dovrà affrontare questa road map, lo studio, ha dato vita a due comitati formati da giovani avvocati. Il primo dedicato all’innovazione e alla qualità della vita e del lavoro; il secondo alla strategia internazionale.  Comincia una nuova stagione. Si parla di cambiamento, ma le radici restano salde nella tradizione. «Lo studio negli ultimi mesi ha lavorato per mettere assieme avvocati omogenei per esperienza, età e approccio alla professione», dice Valerio.  

Che impatto ha avuto la scomparsa del fondatore e padre tutelare dell’associazione: Carlo d’Urso?
Per noi, la perdita di Carlo d’Urso è stato e rimane un dolore. Non riesco a ricondurre questo avvenimento solo a questioni professionali.  

Possiamo dire che lo studio sia uscito coeso da questo lutto?
C’è un gruppo di professionisti che lavorano insieme ormai da quasi vent’anni e che hanno contribuito alla formazione del Dna di questa organizzazione e che hanno raccolto attorno a sé avvocati che condividono questo modo di essere. Francesco Gatti, Carlo Pavesi e Luigi Arturo Bianchi guidano ora il progetto di crescita dimensionale e puntano a vincere nuove sfide,  sia ampliando i servizi di consulenza e le practice,  sia allargando la presenza internazionale.  Una visione condivisa che mira a confermare la nostra identità di studio indipendente e di riferimento per il mercato italiano, con professionisti che condividono i medesimi valori.  

schermata_2016-05-03_alle_15.45.08.pngCarlo d’Urso è una figura fondamentale. Molti, però, si son chiesti come mai abbiate deciso di cambiare nome?
Non abbiamo deciso. Purtroppo la normativa contiene alcune norme obsolete e insensate. Mentre siamo considerati un’azienda quando c’è da essere ammessi allo stato passivo o da pagare l’Irap, non lo siamo quando dobbiamo cercare di tutelare il nostro know how o i nostri marchi.  

Ma in Italia ci sono tanti studi che operano sul mercato con un marchio non necessariamente legato ai nomi dei professionisti attivi…
Sono soprattutto stranieri che possono agire con nomi di signori che non ci sono più o che, comunque, non sono presenti in Italia. Altrimenti si deve o ricorrere a stratagemmi o a darsi un nome di fantasia. La prima soluzione non ci sembrava degna di onorare la memoria di Carlo d’Urso che resta e resterà sempre il fondatore di questo studio. La seconda, non ci convinceva sino in fondo visto che questo studio è molto caratterizzato dalle persone che ci lavorano.    

Tornando a ciò che lo studio è oggi. L’integrazione con Pavesi ha rafforzato lo studio in un settore in cui era già forte. In prospettiva pensate di affrontare anche passaggi strategici nuovi?
L’integrazione con Pavesi e il suo team ha rafforzato tantissimo lo studio perché Carlo è un professionista straordinario. Ha una penetrazione storica in ambito bancario e si occupa principalmente di operazioni di grande rilievo. La prova è che in questo inizio d’anno siamo il primo studio d’Italia per valore dei deal seguiti.  

E questa integrazione ha avuto effetti anche su altre aree di pratica?
Assolutamente sì. Con Pavesi è arrivato Stefano Verzoni che ha rafforzato il giudiziale. Nello stesso periodo lo studio ha avuto l’ingresso di tre soci: Luca Faustini che ha rafforzato il restructuring, Stefano Grassani per l’antitrust e Rocco Ferrari che fa real estate. Quindi abbiamo rafforzato attività già esistenti con professionisti di qualità.  

E in prospettiva?
Siamo una piattaforma aperta ad altre practice che al momento non sono presenti. In particolare penso al fiscale e all’amministrativo.  

State cercando?
Sì, anche se non è facile.  

Perché?
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RS NOTAI nella dismissione del patrimonio edilizio del Pio Albergo Trivulzio

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Restuccia e Stucchi Notai Associati, nell’ambito del piano di dismissione dei beni immobili del Pio Albergo Trivulzio, ha seguito l’aggiudicazione di un importante fabbricato nel Quadrilatero della Moda di Milano.

RS Notai ha assistito il Pio Albergo Trivulzio con un team guidato dal notaio Dario Restuccia e dagli avvocati Natascia Fida e Cristiana Martino.

Paul Hastings negli investimenti in Italia di Sterling and Wilson

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Paul Hastings e lo studio legale indiano Legasis Partners hanno rappresentato Sterling and Wilson, unità di ingegneria elettrica del conglomerato industriale indiano Shapoorji Pallonji Group, nell'operazione di investimento nel capitale sociale delle società STC Power S.r.l. and Co.Stell S.r.l., attive nella realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti tradizionali e rinnovabili.

Paul Hastings, con l'associate Silvio Cavallo, ha assistito Sterling and Wilson con riferimento ai profili contrattuali e corporate di diritto italiano dell'operazione, realizzata attraverso l'acquisto di partecipazioni da taluni dei soci esistenti, nonché mediante la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato. All'esito dell'operazione, Sterling and Wilson ha acquisito la maggioranza del capitale di entrambe le società. STC Power, Co.Stell e i soci venditori sono stati assistiti da Riccardo Pinza dell'omonimo studio legale forlivese. Il notaio Marco Maltoni ha curato gli aspetti notarili dell’operazione.

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LjLex fa gol per il Bayern al tribunale delle imprese di Roma

Dla Piper abolisce il “lockstep” degli associate

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Come si disegna il percorso di carriera dei professionisti negli studi legali? Il tema è molto attuale. Soprattutto perché lo scenario di mercato post-crisi ha messo gli operatori del settore di fronte a un dato di fatto alquanto spinoso: i passaggi automatici da uno status a un altro non sono più sostenibili e oggi come oggi gli spazi per accedere alla partnership sono diventati a dir poco risicati. Questo è ancor più vero negli studi in cui i soci sono solo equity e quindi chi gestisce l’organizzazione non ha molte soluzioni alternative da proporre agli avvocati più maturi quando si tratta di dar loro una collocazione nell’organigramma dell’associazione. 

Dal Piper ha recentemente deciso di prendere di petto la situazione e, qui in Italia, ha dato vita a una nuova struttura che stravolge radicalmente le vecchie logiche (ormai insostenibili) di organizzazione delle risorse professionali e si candida a diventare un esempio di best practice. 
Il nuovo percorso di carriera per i professionisti di Dla Piper in Italia è stato elaborato dai country managing partner Bruno Giuffré e Wolf Michael Kühne e dal direttore generale Marco Clausi ed è stato condiviso, discusso e approvato dalla partnership dello studio.

«Abbiamo cercato di studiare e mettere in campo un progetto razionale, trasparente e che avesse una coerenza con gli obiettivi che vogliamo raggiungere», dice a MAG Giuffrè. Quindi lo studio ha deciso di diventare più selettivo soprattutto per garantirsi la permanenza degli avvocati più validi o più adatti alla realizzazione del progetto di business dell’organizzazione.

 schermata_2016-05-04_alle_11.09.09.pngIn principio fu la scala mobile 
Il problema principale del modello precedente era rappresentato dal fatto che il percorso di carriera di tutti i collaboratori dello studio fosse più o meno uguale almeno fino al momento di affrontare le forche caudine dell’ammissione alla partnership.
Si cresceva per anzianità. Con una logica para-ministeriale comune a moltissimi studi internazionali e, per alcuni anni, permutata anche da diversi player domestici. «Un sistema che funziona in questo modo», spiega Giuffrè, «finisce per pagare un’ambiguità di fondo, legata al fatto che tutti pensano (o vogliono pensare) che quella progressione continua debba necessariamente sfociare nella partnership». È evidente, tuttavia, che così non possa essere. «Non è pensabile che se oggi entrano venti nuovi avvocati nello studio, tutti e venti debbano diventare soci nel giro di alcuni anni. Una convinzione di questo genere non fa i conti con la realtà, evidentemente».

Focus sul merito
La rivoluzione attuata da Dla Piper concentra sul primato della meritocrazia e sull’assunto che, come sottolinea Giuffrè, «non c’è niente che debba andare avanti per inerzia o per automatismi, ma deve essere tutto voluto e scelto giorno per giorno». La conseguenza di questa scelta è stata l’abolizione delle progressioni automatiche di carriera per i collaboratori. Basta con la “scala mobile” o il lockstep dei non soci. «Gli associate», spiega il co-managing partner dello studio, «continuano a essere distribuiti in fasce, ma non sono gerarchie a cui corrispondono diversi livelli di retribuzione, bensì sono fasce di rate orari, corrispondenti al valore dell’ora lavorata da ciascuno di questi professionisti».

Autocandidature alla partnership
Per coloro che hanno effettivamente fatto un percorso di crescita nello studio, poi, Dla Piper ora prevede che facciano una scelta: si candidino a diventare soci dello studio. «Gli avvocati convinti di avere un business case da socio potenziale fanno quello che viene chiamato un opt-in. In sostanza, si candidano alla partnership». La svolta è sostanziale. Anche perché sino a oggi erano i soci (in Dla Piper come in quasi tutti gli altri studi internazionali) a scegliere quali professionisti proporre per l’associazione allo studio. In questo nuovo sistema, invece, i partner hanno un ruolo di supporto e tutoraggio: accompagnano chi si candida nel suo percorso, lo aiutano a strutturare il suo business case, correggendolo dove non funzioni e magari dissuadendo dal tentare il “salto” chi ritengono inadatto o non maturo per l’opt-in. Ma alla fine, la decisione di provarci o meno spetterà al singolo avvocato. Quest’anno, l’opt-on è stato presentato da sette professionisti. 

O si salta o si lascia
Una volta candidati, gli avvocati acquisiscono la qualifica di lead lawyer o lead tax advisor ed entrano nella «track» (che dura, a seconda dei casi e del fatto che il professionista fosse o meno già in corsa per la promozione, da uno a tre anni) della partnership che prevede la promozione dopo il superamento di un esame che si tiene a Londra. Chi sceglie di candidarsi, però, accetta un rischio:...

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Incontro formativo: Sicaf come alternativa ai fondi immobiliari

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Lo Studio Milano Notai ha organizzato l'incontro, accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Milano, Sicaf come alternativa ai fondi immobiliari. I due strumenti di investimento immobiliare a confronto. Approfondimenti giuridici e fiscali.

L’entrata in vigore del Regolamento 19 gennaio 2015 della Banca d’Italia sulla gestione collettiva del risparmio modifica ulteriormente il quadro normativo di riferimento degli strumenti di investimento immobiliare.

Gli ampi rinvii alla disciplina sovranazionale evidenziano il progressivo allineamento della normativa nazionale a quella degli altri Paesi europei e, di conseguenza, una maggiore competitività, flessibilità e attrattività dei veicoli per gli investitori.

Le conseguenze più rilevanti del nuovo quadro normativo per la finanza immobiliare in Italia sono al centro dell’incontro di studio, che analizza le nuove procedure autorizzative per le SGR, le opportunità derivanti dall’introduzione delle SICAF nell’ordinamento italiano, l’impatto del Regolamento sulle modalità di gestione dei fondi, le novità in materia di regime fiscale sull’attività di SGR, e SICAF.

L’incontro - ristretto a 30 partecipanti - si terrà il giorno 8 giugno dalle ore 12 alle ore 14 nello studio in via Manzoni, 14, cortile interno, quarto piano e si concluderà con un risotto.

Programma

ore 12.00 - Sicaf come alternativa ai fondi immobiliari. Approfondimenti giuridici avv. Alessandro Matteini partner del dipartimento immobiliare di Baker & McKenzie

ore 12.30 - Sicaf come alternativa ai fondi immobiliari. Approfondimenti fiscali dottor Giovanni Gallucci fiscalista di Baker & McKenzie

L’Ordine degli avvocati di Milano ha attribuito 1 credito formativo professionale.

Si richiede di confermare la presenza all’indirizzo eventi@milanonotai.it. Saranno accettate le prime 30 adesioni.

Milano Notai

via Manzoni, 14 - Milano

www.milanonotai.it

studio@milanonotai.it

Castagno diventa counsel di Clifford Chance

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Clifford Chance annuncia la nomina a counsel dell’avvocato penalista Jean-Paule Castagno (nella foto), specializzata nell'assistenza in situazioni di crisi derivanti da indagini delle autorità giudiziaria e di vigilanza. Castagno, 36 anni, fa parte del team di diritto penale societario di Clifford Chance dal 2012.

È specializzata nella consulenza e gestione di tutte le fasi di crisi, dalle indagini interne alla difesa in giudizio nei procedimenti penali per reati societari, finanziari e in materia fallimentare, nonché nei procedimenti sanzionatori Consob in materia di abusi di mercato. Castagno segue in prima linea processi di grande rilievo nel campo del diritto penale dell'economia, quali l'indagine sulle agenzie di rating da parte della Procura di Trani per abuso di mercato per il declassamento del debito sovrano italiano e l'indagine penale per bancarotta fraudolenta nel contesto del dissesto Seat Pagine Gialle. È inoltre membro e Presidente degli organismi di vigilanza di diverse società italiane ed estere. Jean-Paule Castagno è da sempre attiva nel prestare assistenza legale pro bono a persone vittime di reati seguendo casi quali il processo Kabobo, recentemente chiuso con la condanna definitiva dell'imputato.

«Con questa decisione proseguiamo nel nostro impegno a valorizzare i professionisti che si sono distinti in aree strategiche per lo studio», ha dichiarato Giuseppe De Palma, managing partner per l'Italia.

Jean-Paule Castagno ha lavorato presso gli studi Alleva & Associati e in seguito presso lo studio Ripamonti. Laureata in Giurisprudenza presso l'Università Statale di Milano nel 2002 e abilitata alla professione dal 2005, nel 2010 ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Scuola di Dottorato in Scienze Giuridiche dell'Università degli Studi Milano Bicocca con una tesi sul mandato europeo di ricerca delle prove. Castagno è inoltre docente al master di Derivatives fraud presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e docente di diritto penale comunitario al master di diritto penale dell'economia Just Legal Services.

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Orrick assiste Microsoft Corporation nell’acquisizione di Solair

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Orrick ha assistito Microsoft Corporation nella sua prima acquisizione in Italia. La target è la Solair, start up innovativa con sede in Bologna.

Il team di Orrick che ha lavorato all'operazione era composto da professionisti degli uffici italiani e americani. Il team italiano è stato guidato da Alessandro De Nicola (nella foto), senior partner e responsabile del dipartimento corporate europeo della firm, coadiuvato nella predisposizione e negoziazione dei contratti dalla special counsel Laura Cappiello, con il supporto di Sira Franzini, Federico Urbani e Giuseppe Cuminetti nell’attività di due diligence.

Andrea Piermartini Rosi, partner, Alessia Ciranna, senior associate, e Concetta dell’Aquila, associate, si sono occupati di tutti gli aspetti giuslavoristici. Alessandro Mainardi, partner, e Giovanni Leoni, senior associate, hanno curato gli aspetti fiscali. Il Prof. Michele Bertani ha curato tutti gli aspetti IP.

Il team americano di Orrick era composto da numerosi avvocati delle sedi di Seattle e San Francisco. 

 

Gitti Raynaud nel rilascio di cauzioni per Arese shopping center

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Il socio Vincenzo Giannantonio e la junior associate Gloria Manunza (nella foto) dello studio legale Gitti Raynaud and Partners hanno assistito Società Reale Mutua di Assicurazioni nel rilascio di ulteriori cauzioni (che al momento hanno un valore complessivo di circa 60 milioni di euro) nell'interesse di Tea S.p.A. (partecipata da Iper Montebello S.p.A) nell'ambito del progetto di riqualificazione e reindustrializzazione delle aree ex Alfa Romeo/Arese, di estensione complessiva di circa 1.600.000 mq su cui sorge l'Arese Shopping Center, uno dei più grandi spazi commerciali in Europa. Lo Studio Legale Santa Maria (con il socio Alfredo Pentimalli) ha assistito Tea S.p.A..

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Whte & Case, Pavia e Ansaldo e Gop nel passaggio di un ramo d'azienda di Sanofi a Huvepharma

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White & Case ha assistito Huvepharma nell’acquisizione del ramo d’azienda avente ad oggetto uno stabilimento produttivo della multinazionale francese Sanofi, a Garessio nella provincia di Cuneo. Sanofi è stata assistita da Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (Gop). Huvepharma è un’azienda farmaceutica bulgara che conta cinque impianti produttivi tra la Bulgaria e gli Stati Uniti e una rete distributiva che copre 95 paesi in 6 continenti.

La recente acquisizione è parte di un piano che prevede altri investimenti sul mercato italiano. Il team di White & Case che ha assistito Huvepharma in relazione agli aspetti di diritto societario è stato guidato dai partner Leonardo Graffi (nella foto) e Ferigo Foscari e dagli associate Sara Scapin e Bianca Caruso (entrambi dell’ufficio di Milano). Huvepharma è stata assistita con riferimento ad alcuni aspetti di diritto ambientale da Nico Moravia, partner di Pavia e Ansaldo.
Gop ha assistito Sanofi con un team guidato, per gli aspetti di diritto societario, dal counsel Gherardo Cadore, coadiuvato dagli associate Jacopo Busnach Ravenna e Gaia Casciano. Gli aspetti di diritto ambientale sono stati seguiti dal partner Teodora Marocco con l’associate Francesco Schizzerotto.

Codice appalti, intervista doppia a Corradino e Sciaudone

Orlando diventa head del dispute resolution di Simmons

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Simmons & Simmons ha nominato Laura Orlando (nella foto), già responsabile della practice di Intellectual Property e del settore Life Sciences per l’Italia, Italy Practice Group Head per il Dispute Resolution. A partire dal 1° maggio 2016, l’avvocato Orlando coordina il dipartimento a cui, oltre all’Intellectual Property, fanno capo le aree di Commercial e Financial Litigation, Insurance, White Collar Crime, Product liability, EU Competition & Regulatory e Diritto Amministrativo.

Entrata in Simmons & Simmons nel 2010, Laura Orlando ha una lunga e consolidata esperienza in materia di proprietà intellettuale.
Specializzata in particolare nel contenzioso brevettuale e nell’assistenza regolatoria in ambito Life Sciences, Orlando ha assistito le maggiori multinazionali del farmaco nella tutela dei propri diritti di brevetto nei confronti di società produttrici di farmaci generici nonché in relazione al lancio di importanti prodotti biotecnologici oggi in commercio. Attiva anche in materia di marchi, design e concorrenza sleale, ha inoltre una notevole esperienza in diversi settori industriali, dal TMT al fashion.

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Orsingher Ortu vince per Viaggiare contro Ryanair

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Gli avvocati Marco Consonni (nella foto), Fabrizio Sanna e Ludovico Anselmi, dello studio Orsingher Ortu Avvocati Associati, hanno assistito Viaggiare Srl, agenzia di viaggio on-line del gruppo internazionale Lastminute.com, nel procedimento cautelare davanti al Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia d’impresa, concluso con l’ordinanza collegiale del 21 aprile 2016 che ha interamente rigettato il reclamo proposto da Ryanair avverso l’ordinanza cautelare già emessa dallo stesso Tribunale il 5 febbraio 2016.

In una nota si legge che «le ordinanze del Tribunale hanno censurato come illecito e denigratorio il comunicato stampa e le dichiarazioni rilasciate da Ryanair a commento della sentenza della Corte d’Appello di Milano del 2.10.2015 n. 3900/2015 che ha deciso il contenzioso in essere tra le parti. Le ordinanze del Tribunale di Milano vietano dunque a Ryanair la diffusione di qualunque comunicazione simile a quelle censurate e che comunque indichi come vietata la condotta di intermediazione dei suoi voli da parte di Viaggiare, che è invece legittima». Il Tribunale ha inoltre condannato Ryanair alla sanzione del pagamento del doppio del contributo unificato e alla pubblicazione sulla home page del suo sito internet dell’ordinanza collegiale per 30 giorni.

Le sentenze di merito di primo grado e d’appello del contenzioso tra le parti erano assurte agli onori della cronaca internazionale perché vertevano sulla nota controversia che oppone da anni le principali agenzie di viaggio on-line a Ryanair in merito alla possibilità per le agenzie di viaggio di intermediare l’acquisto dei biglietti aerei della compagnia irlandese, legittimandone la pratica. «A fronte delle dichiarazioni diffuse da Ryanair a seguito della sentenza in grado d’appello, con le quali voleva fare intendere di avere vinto la controversia pur a fronte della circostanza che ben otto dei suoi nove motivi d’impugnazione erano stati rigettati dalla Corte d’Appello con conferma delle statuizioni di condanna della compagnia aerea contenute nella sentenza di primo grado - si legge sempre nella nota - Viaggiare era costretta a reagire in sede cautelare proponendo ricorso al Tribunale di Milano per vedere censurata l’iniziativa di Ryanair e ristabilita la verità dell’informazione in merito agli esiti a lei favorevoli del contenzioso. In accoglimento delle richieste di Viaggiare, il Tribunale di Milano ha così censurato le dichiarazioni di Ryanair, ritenendole concorrenzialmente illecite, dapprima con l’ordinanza cautelare del 5 febbraio e da ultimo con l’appena pubblicata ordinanza collegiale in sede di reclamo del 21 aprile 2016».

Commentando l’ordinanza, Consonni - che assiste il gruppo Lastminute.com e altri operatori in queste controversie da molti anni a livello pan-europeo - precisa che «la decisione è di grande rilevanza perché riporta chiarezza e certezza all’attività degli intermediari dei servizi di agenzia di viaggio on-line, sgombrando il campo dalle strumentalizzazioni di Ryanair. Si tratta di una importantissimo risultato per Viaggiare – che si somma a quelli già ottenuti nel giudizio di merito – a vantaggio dell’intero settore delle agenzie di viaggio on-line».

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Dinoia: «Nel penale vincono ancora le boutique»

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La clientela? È sempre più internazionale. La vecchia figura del penalista? Obsoleta. Internet? Una presenza necessaria per essere percepiti dal mercato ma non per farsi pubblicità.
 Massimo Dinoia (nella foto), uno dei grandi nomi del diritto penale in Italia, è consapevole che l’espressione “stare al passo con i tempi” non è solo un modo di dire o uno slogan privo di senso. Il mercato cambia e anche la professione. Non più adatta agli uomini soli al comando. Una consapevolezza che l’avvocato ha trasformato in scelta quattro anni fa, quando ha deciso di associare i professionisti che lavoravano con lui da più di 10 anni: Fabio Federico, Nicolò Pelanda, Armando Simbari e Matteo Uslenghi.

Risale al 2012 infatti la nascita dell’insegna Dinoia Federico Pelanda Simbari Uslenghi - Avvocati. «Trasformarci in una squadra compatta non ci è costato alcuno sforzo. È stata una cosa quasi naturale perché è arrivata dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco e come conseguenza di un rapporto di fiducia reciproca», rivela Dinoia.

Eppure sono tanti gli studi, soprattutto in ambito penale, che ancora oggi faticano a fare questo passaggio. Perché secondo lei?
Il motivo è che ai penalisti non è mai stato richiesto, come condizione per ottenere un mandato, di dotarsi di una struttura efficiente e organizzata, ma piuttosto di essere una persona fidata e, ovviamente, competente. Il rapporto con il cliente, visto che a essere in gioco è spesso la sua vita e non solo i suoi soldi, è infatti una relazione personale, basata sulla fiducia e sulla conoscenza reciproca.

E voi come siete riusciti a estendere questo rapporto fiduciario agli altri soci?
Con il tempo e la paziente costruzione – da parte di tutti e quattro i nuovi soci - di un rapporto quotidiano con i clienti. Oggi siamo arrivati al punto che i miei soci intrattengono la relazione quotidiana con i clienti e mi interpellano quando c’è bisogno di un parere specifico. È poi ovvio che io coordini e vigili su tutto ciò che esce dallo studio.

I clienti come hanno vissuto l'ampliamento dello studio?
Molto bene visto che il fatto di avere più interlocutori li fa sentire più seguiti e quindi più sicuri. Ma direi che quello che hanno apprezzato di più e che continuano ad apprezzare è il fatto che la qualità del lavoro è ulteriormente aumentata con la crescita della squadra, anche oggi che la concorrenza si è molto ampliata.

Chi sono i vostri concorrenti?
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Rödl con Gibus per l'ingresso nel capitale di Nem Sgr

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Rödl & Partner ha assistito Gibus Spa nell’operazione che ha portato al perfezionamento dell’ingresso di Nem Sgr, tramite il Fondo Nem imprese II, nella compagine sociale.

Gibus, che ha sede a Saccolongo (PD), è attiva del mercato italiano nella progettazione, produzione e fornitura di sistemi di protezione solare mobile esterna e in particolare: tende da sole e coperture da giardino (c.d. pergole). La società, con quest’operazione, riorganizza la propria struttura azionaria, attraverso il trasferimento a Nem Sgr della partecipazione detenuta da un gruppo di soci di minoranza, che continueranno a prestare la loro attività a favore della Società. L’aumento delle quote detenute dai soci di maggioranza Lorenzo Danieli e Gianfranco Bellin garantirà la continuità aziendale, mentre l’entrata di Alessio Bellin dei rappresentati del Fondo Nem nel management team, accompagnerà la successiva fase di sviluppo della società attraverso l’espansione nei mercati esteri e il consolidamento della posizione di leadership del mercato domestico.

I soci di maggioranza di Gibus sono stati assistiti nella realizzazione dell’operazione da Rödl & Partner di Padova con il partner Silvio Rizzini Bisinelli per la parte legale e dall’associate partner Giovanni Fonte per la parte fiscale. 

Lo studio Lambertini & Associati ha assistito Nem nell'operazione con un team guidato dall’avvocato Debora Cremasco, coadiuvata dall’avvocato Gioia Carrabetta.

Ufficiale, Gullo passa in Dla Piper

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Prosegue la crescita di Dla Piper che come anticipato la legalcommunity.it lo scorso 14 marzo (leggiannuncia l'ingresso di Domenico Gullo nel dipartimento Litigation & Regulatory come partner, insieme a un suo collaboratore, l'avvocato Matteo Bozzo. L'avvocato Gullo proviene da Ashurst LLP. Con un'esperienza ventennale nel diritto della concorrenza, nazionale e comunitario, avendo lavorato prima a Bruxelles e poi in Italia, nel corso degli anni ha operato, in particolare, nei settori delle telecomunicazioni, del gioco e delle scommesse, assistendo i principali operatori nazionali.

Con lui, Matteo Bozzo che proviene dal team italiano di Competition and EU Law di Ashurst, che era guidato dallo stesso Domenico Gullo.

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Jones Day e Quorum con Alcedo nella chiusura del fondo IV

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Jones Day e Quorum hanno affiancato Alcedo nella realizzazione e nella chiusura anticipata del fondo IV che ha raccolto in sei mesi 195 milioni di euro, superando l’obiettivo iniziale fissato a 175 milioni.

La domanda è stata coperta per il 50% da investitori istituzionali esteri, alcuni dei quali hanno raddoppiato l’investimento rispetto alla quota detenuta nel Fondo precedente. La restante parte è stata sottoscritta da primari investitori italiani, istituzionali e privati.

Il nuovo fondo della sgr guidata da Maurizio Masetti, si legge nella nota, manterrà la stessa strategia dei precedenti, investendo principalmente nel capitale di pmi italiane fortemente orientate all’export e rilevanti nei settori di appartenenza, con l’obiettivo di sostenerne la crescita nel medio-lungo termine, anche attraverso il loro riposizionamento strategico.

A questo proposito, il gruppo ha già effettuato il primo investimento lo scorso febbraio, per 11 milioni, con l’acquisizione della maggioranza del capitale di EXA Group, uno dei principali player in Europa e in America nel mercato dei General Contractor dedicato alla realizzazione “chiavi in mano” di punti vendita retail nel settore luxury/fashion, con un fatturato consolidato di circa 55 milioni.

Per Jones Day hanno agito gli avvocati Alessandro Corno (nella foto) e Giovanni Meschia. Per Quorum ha lavorato l’avvocato Roberto Sparano.

Il precedente fondo, Alcedo III, aveva raccolto 173 milioni ed effettuato 10 investimenti; oggi in portafoglio il fondo III detiene 5 partecipazioni, dopo aver visto completati 5 disinvestimenti totali e un disinvestimento parziale, con la quotazione in Borsa della Masi Agricola S.p.A. avvenuta a giugno 2015.

 

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