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Quella rivoluzione che ha cambiato l’avvocatura

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di nicola di molfetta

 

In questo numero di MAG raccontiamo, tra le altre, una storia di grande importanza e impatto simbolico. È la storia dell’arrivo in Italia della law firm Freshfields Bruckhaus Deringer.

Lo facciamo perché sono passati vent’anni da quel debutto che arrivava sulla scena legale nostrana qualche anno dopo quello di Clifford Chance e quasi in contemporanea con quello di Allen & Overy.

Si tratta di una storia rilevante perché è la storia della nascita di un nuovo modo di concepire l’avvocatura d’affari in Italia. In quei giorni, infatti, venivano piantati i semi di una rivoluzione che avrebbe letteralmente sovvertito l’ordine costituito e gradualmente imposto una nuova cultura professionale.

Al di là del fatto che la leadership sul mercato sia rimasta (contrariamente a quanto avvenuto in Francia o in Germania) saldamente in mano a grandi studi nazionali, resta un dato che non è possibile archiviare con leggerezza. L’avvento delle law firm e l’esperienza diretta dei loro modelli di business ha determinato una sorta di passaggio “dalla monarchia alla repubblica” imponendo l’affermazione di un nuovo assetto democratico dentro gli studi e nei rapporti con la clientela.

Come tutte le rivoluzioni, anche quella seguita all’arrivo delle law firm internazionali ha avuto i suoi “morti e feriti”. Alla fine, però, non si può negare che senza questo radicale rivolgimento dell’ancien régime molte delle organizzazioni (italiane e non) che oggi si impongono sulla scena professionale e si distinguono per innovatività e capacità competitiva non sarebbero nemmeno nate.

In più, inserita in una dimensione di mercato e privata di quella boria aristocratica che tradizionalmente la caratterizzava, l’avvocatura d’affari italiana ha saputo costruire un modello professionale molto più utile allo sviluppo e alla crescita del sistema Paese.

La comprensione del proprio ruolo di servizio e l’accettazione di una funzione di supporto alla progettualità imprenditoriale hanno contribuito ad accrescere l’apprezzamento degli avvocati tra chi cerca di fare impresa affrontando tutte le difficoltà che questo comporta.

Infine, c’è un terzo merito che sicuramente va ascritto alle “invasioni barbariche” degli anni Novanta. Ed è il merito di aver aperto il mercato. La popolazione forense che si occupa di business oggi è esponenzialmente più vasta di quanto non lo fosse all’epoca. E per certi versi, si consenta, è anche mediamente molto più preparata con evidente beneficio per la clientela. Un tempo, si passava per avvocati d’affari magari perché si era in grado di parlare un po’ di inglese o perché s’era avuta la ventura di stringere buoni rapporti con un paio di corrispondenti giusti all’estero. Oggi, invece, i business lawyer italiani sono professionisti del loro tempo, specializzati, cosmopoliti e in grado di muoversi attraverso i confini con autorevolezza, credibilità e capacità di leadership.

Credete che sarebbe stato così anche senza gli incontri ravvicinati con le grandi law firm internazionali?

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Agorà

  • LABOUR ORRICK PRENDE SCOFFERI
  • DAVIDE BRESNER ENTRA IN GRECO VITALI E ASSOCIATI
  • DE MARTINI PASSA A MSC
  • LA BORSA PER LE PMI TECNOLOGICHE EURONEXT SBARCA IN ITALIA
  • VALENTINA MONTANARI È LA NUOVA CFO DEL MILAN
  • GALIZZI A CAPO DELL'AREA LEGAL DI ENI GAS E LUCE
  • FEDERICO GHIZZONI NUOVO PRESIDENTE DI ROTHSCHILD ITALIA 
  • MORRA NOMINATA SOCIA IN PAUL HASTINGS
  • GAMBINO REPETTO & PARTNERS CRESCE A VERONA CON MANZINI E BERTAZZONI
  • LAZZERINI ALLA DIREZIONE COMMERCIALE DI ALITALIA
  • LANTELME ENTRA COME NUOVO SOCIO IN BSVA 
  • GUGLIELMINETTI DA 21 INVESTIMENTI ENTRA IN QUATTROR
  • L'EX PREMIER FRANCESE FILLON ENTRA IN TIKEHAU CAPITAL
  • LEONARDO&CO. - HOULIAN LOKEY RAFFORZA L'M&A CON UN NUOVO INGRESSO
  • MICHELA UCCELLINI NUOVA LEGAL & COMPLIANCE SPECIALIST DI DOC GENERICI
  • MARIO D’OVIDIO ENTRA NEL BANKING & FINANCE DI WATSON FARLEY
  • ANDREA ASOLI NUOVO CHEF DI PISACCO
  • ROMITO PER I NUOVI RISTORANTI DI BVLGARI NEL MONDO
  • APRE IL NUOVO CANNAVACCIUOLO BISTROT DI TORINO
  • BONCI APRE UFFICIALMENTE A CHICAGO

Barometro

UN’ESTATE BOLLENTE PER GLI STUDI LEGALI

Dal corporate m&a al private equity, le law firm hanno chiuso diverse operazioni tra luglio e settembre. Ecco le più significative

In manovra

CMS A TUTTO LATERAL

Cinque nuovi soci negli ultimi dodici mesi. L’ingresso più recente è stato quello di Massimo Trentino. L’espansione della law firm a livello globale “spinge” l’Italia 

L’anniversario

LA RIVOLUZIONE DI FRESHFIELDS BRUCKHAUS DERINGER

Lo studio taglia il traguardo dei 20 anni di presenza in Italia. MAG ha incontrato i soci Enrico Castellani e Nicola Asti. «Abbiamo portato la democrazia in un mercato feudale»

Il personaggio

INTERVISTA CON L’AVVOCATO (DELL’AVVOCATO)

Una vita al fianco del potere economico. MAG ha incontrato, a Torino, Franzo Grande Stevens

L’intervista

IL MERCATO SECONDO VODAFONE

MAG ha incontrato il direttore affari legali per l’Italia del gigante delle telecomunicazioni e ha parlato con lui di concorrenza, internet delle cose, big data e privacy 

di rosailaria iaquinta

Follow the money

IL GIAPPONE CRESCE… NONOSTANTE PYONGYANG  

di laura morelli

Il punto

LE SPAC ITALIANE VALGONO OLTRE 1,6 MILIARDI

A tanto ammonta la raccolta dei 17 veicoli sbarcati sul mercato dal 2011 a oggi. Senza contare le due pre-booking company da 70 milioni complessivi e le iniziative in dirittura d’arrivo

di laura morelli

Case history

LA VERSIONE DI HAT ORIZZONTE

Il nuovo fondo di private equity, nato dalla fusione di Hat sicaf e Orizzonte sgr, conta 400 milioni di asset in gestione e punta a superare i 500 milioni con un’unica strategia: la specializzazione estrema. Il focus principale? La tecnologia

Diverso sarà lei

PRIMA CANDELINA PER THE PLEDGE, IL GRUPPO PER LE DONNE ARBITRO 

di rosailaria iaquinta

Gli inclusivisti

DIVERSITY: IL CASO ZURICH

L’esperienza del gruppo assicurativo nella gestione delle differenze raccontata da Federica Troya, responsabile HR & Services della società in Italia: «Ogni differenza ha un valore»

di odile robotti

Istruzioni per l’uso

LE 5 REGOLE D’ORO DEL MARKETING

di mario alberto catarozzo

Kitchen confidential

DALLA CUCINA AL MANAGEMENT: IL METODO BECK

Lo chef tedesco de La Pergola (Roma) gestisce 11 ristoranti nel mondo. La sua società è attiva a 360 gradi nella food industry e fattura 858mila euro

di gabriele perrone

Food & business

ANCHE L’EDITORIA SI CONVERTE AL FOOD 

Da Feltrinelli a Mondadori, le case editrici investono in nuovi format che uniscono lettura e cibo. Per diversificare il business e far fronte alla crisi

Le tavole della legge

DA PAVAROTTI LA CUCINA EMILIANA DIVENTA MUSICA

di gabriele perrone

Calici e pandette

DA MONTALBANO A ERUZIONE 1614

di uomo senza loden

AAA cercasi

La rubrica Legal Recruitment by legalcommunity.it registra questa settimana 17 posizioni aperte, segnalate da 10 studi legali

 

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Paciello nuovo responsabile dell'area fiscale di Toffoletto

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Dal 12 settembre Diego Paciello (nella foto) dottore commercialista, entra a far parte dello Studio Toffoletto De Luca Tamajo e Soci con la funzione di responsabile dell'area fiscale, welfare, compensation and benefits.

Il dottor Paciello ha acquisito un'esperienza notevole nell'ambito della creazione e gestione dei piani di welfare aziendale, assistendo le più grandi società italiane e multinazionali. Svolgerà la propria attività a Milano nell'ambito del team dedicato ai prodotti dell'area welfare, compensation & benefit diretto dalla socia avvocato Donatella Cungi.

L'ingresso del dottor Paciello si inserisce nello sviluppo strategico che lo studio da due anni ha intrapreso, che consiste nella realizzazione di prodotti molto specifici e sofisticati in aree complementari a quella del diritto del lavoro strettamente inteso, tra le quali le più importanti sono quella affidata alla responsabilità del dottor Paciello, e quelle relative alla disciplina della privacy e dello smart working, guidate rispettivamente dalle partner avvocato Paola Pucci e avvocato Valeria Morosini.

 

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Bana ottiene l’assoluzione per Gru Comedil

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Il Tribunale penale di Pordenone in composizione monocratica, lo scorso 12 giugno 2017 ha assolto con la formula “perché il fatto non costituisce reato” il datore di lavoro a seguito dell’infortunio sul lavoro, asserendo come “il concetto di malattia presupposto dell’art. 582 c.p. è riferito alla rilevante compromissione dell’assetto funzionale (taglio, ecchimosi, ecc...) non necessariamente esito di una lesione anatomica determinante rilevanti ripercussioni sulla vita di relazione del soggetto”.
Più precisamente, prosegue nella sua motivazione il Tribunale, “ne deriva che le mere alterazioni anatomiche che non interferiscono in alcun modo con il profilo funzionale della persona non possono integrare la nozione di malattia, correttamente intesa ex art. 582 c.p.”. Viene poi precisato come la diversa quantificazione della durata della malattia risultante dalla certificazione Inail è avvenuta su base prognostica, non già diagnostica e ai diversi fini previdenziali destinati, cioè a verificare l’inabilità lavorativa – non la malattia dell’operaio!

Hanno assistito la vicenda gli avvocati Antonio Bana e Jacopo Campomagnani dello studio legale Bana, mentre per gli aspetti civilistici ha agito Giulia Affer dello studio Trevisan & Cuonzo.

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Pinotti entra in White & Case

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Nuovo ingresso in White & Case. Si tratta di Veronica Pinotti (nella foto), in arrivo da McDermott Will & Emery. L'avvocata si occuperà di regulatory e antitrust apportando, quindi, una nuova competenza al team meneghino della law firm.

Pinotti entra come socio della sede di Milano dello studio americano. Con lei, anche l'associate Martino Sforza.

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20 anni di Freshfields in Italia. Tutto è cominciato così

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MAG ha incontrato i soci Enrico Castellani e Nicola Asti. «Abbiamo portato la democrazia in un mercato feudale»​

 

Tutto è cominciato con una telefonata. «Secondo me dovreste vedervi». Il suggerimento arriva a Enrico Castellani (nella foto, seduto sulla sinistra) da un cliente, un manager dell’allora Banca Internazionale Lombarda convinto che l’avvocato debba prendere un aereo e andare a Londra per fare una chiacchierata con Freshfields.

Siamo nel 1990. In Italia gli studi stranieri non sono ancora arrivati. L’unica eccezione è rappresentata da Baker & McKenzie. A Londra, però, c’è chi pensa che sia giunto il momento di stabilire un presidio diretto nella Penisola. Nick Tarling, socio di Freshfields, è uno di questi. Ha 49 anni. E da tempo ricopre il ruolo di “ministro degli esteri” per lo studio, ovvero si occupa delle strategie di espansione internazionale della law firm di cui è socio dal 1974. Castellani, invece, è il partner di Castellani e Associati. Bolognese, classe 1960, ha lavorato a lungo con Luca Birindelli (ex Pavia e Ansaldo, che molti ricordano per essere stato il primo avvocato italiano ammesso all’esercizio della professione in Cina) e si è formato sulle scrivanie dello studio Ardito.

L’incontro effettivamente serve. Da Londra cominciano ad arrivare i primi mandati. Una pratica alla volta, Castellani diventa uno dei principali referenti dello studio inglese in Italia, facendosi spazio tra competitor del calibro di Ughi e Nunziante, Chiomenti e Guido Rossi. Mentre l’idea di aprire una sede a Milano, per il momento, viene messa nel cassetto.

«Siamo nel 1992», racconta Castellani, «e l’Europa affronta un periodo di pesante recessione che induce lo studio a rallentare la sua politica espansionistica». Ma non è tutto. Un altro dei motivi per cui l’apertura italiana viene rinviata a data da destinare è anche l’impressione che Philip Richards, futuro managing partner dello studio in Italia (tra il 2001 e il 2005) riporta ai suoi soci londinesi dopo alcuni mesi di secondment trascorsi in studio da Guido Rossi. «Il Paese non è ancora pronto», sentenzia lapidario. Probabilmente ha ragione.

«Il mercato italiano», ricorda Castellani, «in quell’epoca è fatto di boutique. Persino quelli che sono considerati studi grandi, non contano più di 20-30 professionisti. E poi, le personalità che li guidano sono molto diverse dai loro analoghi inglesi. Parliamo di “imperatori” a cui è impensabile proporre di accettare una sorta di nuovo ordine democratico». I signori di queste boutique non solo sono avvocati estremamente autorevoli e apprezzati sul mercato, ma sono detentori di aspettative economiche difficili da combinare con l’organizzazione delle law firm e soprattutto con il principio del lockstep che, di fatto, fissa un tetto inderogabile ai compensi massimi dei partner di queste strutture.

«Negli studi italiani c’era una sorta di ordinamento feudale che partiva dal signore assoluto e arrivava fino ai servi della gleba», dice Castellani. Gli inglesi, invece, con le loro strutture, la cultura associativa, «i percorsi di carriera trasparenti e legati a criteri meritocratici, proponevano un modello difficile da accettare, anche perché caratterizzato da una struttura di costi ben più elevata».

Il progetto Italia, però, non viene cancellato, ma solo accantonato. Infatti, nel 1995 se ne torna a parlare, dopo che Freshfields ha aperto in Spagna e in Germania. Lo studio chiede a Castellani di cominciare a cercare dei professionisti e gli affianca il socio Yves Huyghè de Mahenge che, in precedenza, si è occupato dello sbarco a Parigi. Oramai non ci sono più indugi anche perché Clifford Chance, unendo le forze a Grimaldi ha fatto da apripista e Allen & Overy si appresta a inaugurare i suoi uffici a Milano e Roma grazie all’alleanza stretta con gli avvocati dello studio Brosio Casati.

Freshfields, nel frattempo, ingaggia anche l’head hunter Heidrick & Struggles (in particolare a Maurizia Villa, oggi managing director per l’Italia di Korn Ferry) grazie a cui, nel 1996, si concretizza la possibilità di portare sotto l’insegna inglese la boutique Lega Colucci Albertazzi Arossa. All’apertura, 1 febbraio 1997, Freshfields ha sede in Piazza Borromeo, in quelli che sono stati gli uffici dei suoi prossimi partner italiani. Ma si tratta di una soluzione temporanea. Nel giugno dello stesso anno, i primi 25 avvocati di Freshfields in Italia si trasferiscono in via dei Giardini, dove la law firm ha sede ancora oggi. Tra i professionisti (non ancora soci) che in quell’anno entrano nello studio ci sono anche due futuri partner: Corrado Angelelli e Nicola Asti (nella foto seduto sulla destra) che dal 2015 ricopre anche il ruolo di managing partner. L’anno successivo, poi, lo studio apre a Roma. Per l’occasione, Fabrizio Arossa si trasferisce nella Capitale. Contestualmente, si unisce alla partnership il socio Raffaele Lener, anche lui destinato a guidare la sede italiana della law firm tra il 2007 e il 2009.

«Lo studio», dice Asti, «arrivò in Italia per seguire anzitutto i suoi clienti e garantire loro uno standard di assistenza analogo a quello a cui erano abituati altrove». Tant’è che la prima operazione che impone il brand Freshfields all’attenzione del mercato è...

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Gop e White & Case nel bond di Finaria

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Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (Gop) ha assistito la società emittente Finaria nella ristrutturazione del proprio debito realizzata nell’ambito di un piano ex art. 67 L.F. e l’emissione di un prestito obbligazionario private placement, garantito e non subordinato.

Entrambe le società fanno capo all’investitore internazionale Oaktree Capital Management. Il bond è disciplinato dalla legge inglese ma accentrato per la dematerializzazione presso Monte Titoli e prevede una clausola piyc in relazione al pagamento degli interessi. I proventi derivanti dall'emissione obbligazionaria, si legge in una nota, saranno interamente utilizzati per ripagare il debito della società, con obiettivo di rilancio del gruppo. 

In articolare, Gop ha curato la strutturazione dell’operazione di ristrutturazione, la negoziazione degli accordi con le banche e l’attività di negoziazione della documentazione relativa all’emissione del prestito obbligazionario, incluso il relativo security package. Per lo studio ha agito un team coordinato dalla partner GabriellaCovino (nella foto) e composto dal partner MarcoZaccagnini, dalla senior associate ElenaCirillo, dall’associate MariaRosaPiluso e dalla trainee MartinaGiocoladelli (per gli aspetti di diritto dei mercati finanziari), dal senior associate SimoneD’Avolio (per gli aspetti di diritto bancario), dal partner LucaJeantet e dalla senior associate LeonardaMartino (per gli aspetti di ristrutturazione del debito) e dal partner FabioChiarenza, in collaborazione con il senior associate LucianoBonitoOliva (per gli aspetti fiscali). 

White & Case ha assistito l’arranger Ocm Luxembourg Ecs e il sottoscrittore iniziale Ecs Finaria, per gli aspetti di diritto italiano e inglese. Per lo studio ha agito un team guidato dai partner Iacopo Canino, GianlucaFanti e PaulAlexander, insieme agli associate BiancaCaruso, StefanoBellani, ValerioDiMascio e GiovannaBellofiore. 

Gli aspetti notarili dell’operazione sono stati curati dal notaio DanielaCorsaro di Catania e dal notaio Laura Cavallotti di Milano.

Apre a Milano lo studio Gorgoglione

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Apre a Milano lo studio dell'avvocato Stefania Gorgoglione, una boutique legale, specializzata in diritto dell’ambiente e dell’energia, a cui è affiancata una sede a Genova.

L’esperienza ventennale, dapprima anche come ricercatrice nelle specifiche materie, ha indotto l'avvocato ad approcciare la professione in una propria struttura, con il preciso scopo di assicurare alla clientela un rapporto personale e diretto con il professionista di riferimento. Gorgoglione proviene da un’associazione professionale, da lei stessa fondata nel 2009. 

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Legance con Neosurance per l’apertura del capitale in seed financing 

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Legance ha assistito Neosurance nel momento di apertura del proprio capitale in una prima fase di seed financing per oltre 700mila euro. Neosurance è una startup innovativa nel campo insurtech, che offre alle compagnie assicurative soluzioni tecnologiche capaci di proporre ai propri clienti microassicurazioni via smartphone in modalità push.

Il team di Legance è stato guidato da Iacopo Fontana (Senior Counsel, nella foto) e da Riccardo Paganin (Senior Associate), coadiuvati da Marco D'Agostini (Senior Associate) per gli aspetti giuslavoristici.

Lo Studio Notai Associati Giovanni Ricci & Alessandra Radaelli con il notaio Giovanni Ricci, coadiuvato dall'avvocato Giuseppe Aloisi, ha assistito la società sotto il profilo corporate e notarile.

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Chiomenti e Jones Day per una serie di emissioni del banco Desio

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Gli studi legali Chiomenti e Jones Day hanno agito nell'ordine per Banco Desio e della Brianza e i joint lead managers BNP Paribas, Banca IMI, Natixis, Société Générale e UniCredit Bank AG, nell'emissione della prima serie di obbligazioni bancarie garantite del valore nominale di 500 milioni di euro con scadenza settembre 2024, nel contesto del programma da 3 miliardi di euro Soft Bullet, garantito da Desio Obg.

Chiomenti ha operato con un team composto dal partner Gregorio Consoli coadiuvato dagli associate Federica Scialpi e Carlo Restuccia. Gli aspetti di natura fiscale sono stati curati dal socio Raul Angelo Papotti, unitamente all'associate Filippo Molinari. Per Jones Day ha agito un team composto dal partner Piergiorgio Leofreddi (nella foto) e dall’associate Giusy Pagano.

Brancadoro Mirabile e Gpa vincono al Tar Latina per Acea Ato 5

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Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, Latina ha annullato la delibera dell’autorità d’ambito ottimale 5 (Lazio Meridionale) che aveva bocciato la fusione per incorporazione in Acea Ato 2 di Acea Ato 5.

Le società entrambe controllate da Acea gestiscono rispettivamente i servizi idrici di Roma e del frusinate. Il piano di Acea di unificare le due partecipazioni era stato respinto dai sindaci del Lazio meridionale che lo avevano respinto a larghissima maggioranza.

Il Tar ha ora accolto la tesi del collegio difensivo di Acea Ato 5, composto da Gpa, con l'avvocato Eugenio Bruti Liberati e Brancadoro Mirabile con CarloMirabile e AlessandroMannocchi, ritenendo che l’incorporante fosse in grado di fornire post fusione tutte le garanzie tecniche ed economiche alle amministrazioni interessate. È stato dato così il via libera alla fusione.

De Vecchi e Mondia nuovi co-managing partner dell'area Europa di Andersen

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Andersen Global ha nominato Andrea De Vecchi e Paolo Mondia (entrambi nella foto) come nuovi co-managing partner dell’area europea. De Vecchi e Mondia, rispettivamente managing partner per Andersen Tax & Legal Italia e per Andersen Tax Lugano, lavoreranno insieme per gestire l’organizzazione in Europa e la crescita sia regionale sia dell’associazione nel suo complesso.

De Vecchi è specializzato in M&A, corporate group structuring e transaction support in Italia e all’estero. Negli anni ha sviluppato esperienza specifica in numerosi ambiti, tra cui grande distribuzione, editoria, new economy, alberghiero e ristorazione, farmaceutico, settore minerario e dell’energia, real estate. È esperto in consulenza giudiziale, valutazioni aziendali, supervisione e revisione finanziarie. Dal 1993, lavora con lo studio professionale fondato dal nonno nel 1925, divenuto poi Noda Studio, e ora Andersen Tax & Legal Italia.

Mondia, consulente fiscale, assiste aziende e persone fisiche sia a livello nazionale che internazionale, su problematiche societarie, fiscali e contabili. Ha guidato e fatto crescere il proprio studio per oltre 25 anni: dopo aver collaborato con Neofidaria SA, a suo tempo leader nel mercato della consulenza contabile e fiscale, ha fondato MDR Advisory Group, oggi Andersen Tax Lugano. 

 

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Gattai e Bonelli per il passaggio del 75% di Imc a Mittel

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Gattai Minoli Agostinelli & Partners ha assistito la società finanziaria di investimento Mittel nella sottoscrizione di un accordo vincolante per l’acquisizione di una partecipazione di controllo pari al 75% in Imc Industria Metallurgica Carmagnolese, azienda operante nel settore della componentistica automotive.

Imc, fondata nel 1962 a Carmagnola (To), è fornitore Tier 1 dei principali produttori europei del settore automotive e ha realizzato nell’esercizio 2016 ricavi superiori ai 40 milioni, di cui circa il 90% all’estero

Per Gattai Minoli Agostinelli & Partners ha agito un team composto dai partner Bruno Gattai e Lorenzo Vernetti, dai senior associate Federico Bal (nella foto) e Andrea Taurozzi e dall’associate Diletta Camicia

BonelliErede ha assistito il venditore Roblafin Holding con un team composto dal partner Gianfranco Veneziano, dalla managing associate Francesca Di Carpegna Brivio e dall’associate Dario Ficchi Nastasi.

Nb Renaissance compra Comelz: gli studi in campo

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PEDERSOLI CON NB RENAISSANCE PARTNERS NELL’ACQUISIZIONE DI COMELZ

Pedersoli ha assistito Nb Renaissance Partners - attività di Neuberger Berman dedicata agli investimenti di private equity in Italia - nell’acquisizione dalla famiglia Zorzolo di una quota di maggioranza in Comelz, azienda leader nella produzione di macchine da taglio per l’industria calzaturiera e della pelletteria.

Per Pedersoli ha agito un team guidato dall’equity partner AntonioPedersoli e dal partner Luca Saraceni (nella foto) e composto dalla senior associate OliviaFiorenza, dall’equity partner MauraMagioncalda, dalla partner ConsueloCitterio e da NicolaNocerino per gli aspetti relativi al finanziamento.

I venditori sono stati assistiti da PwC Legal con un team composto dagli avvocati DavideFrau e RiccardoPerlasca con il coordinamento del partner FilippoZucchinelli.

L’operazione di acquisizione è stata finanziata da un pool di istituti di credito composto da Unicredit, Banca Popolare di Milano, Interbanca e Mps Capital Services Banca per le Imprese, in qualità di banche finanziatrici, e UniCredit AG – Milan Branch, in qualità di banca agente, assistite da Dentons con un team composto dal partner AlessandroFoscoFagotto e dal senior associate EdoardoGaleotti.

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Bozza e Capello passano a Osborne Clarke

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Due nuovi partner arrivano in Osborne Clarke. Si tratta di Andrea Bozza e Pierfilippo Capello che entrano nel team digital business, con l’obiettivo di ampliare e sviluppare l’area dell’entertainment and sport. Entrambi arrivano dallo Studio Legale Guardamagna e Associati.

«Con l'arrivo di Andrea e Pierfilippo ampliamo ulteriormente il settore digital business, e più precisamente l’area dell'entertainment, nella quale siamo presenti da anni con il team guidato da Federico Ferrara che opera nel settore musicale», afferma Riccardo Roversi, managing partner per l'Italia di Osborne Clarke. «In termini più ampi, intendiamo rivolgerci al mondo dello sport considerandolo come un vero e proprio settore economico (che, secondo i dati pubblicati da Istat e Coni, fattura oltre 14 miliardi di euro), della quale Pierfilippo e Andrea conoscono le specificità, per offrire assistenza specialistica in tutti gli aspetti industriali di questo settore (dalla gestione dei soft rights, alle operazioni di real estate e al loro finanziamento, alle corporate transactions)», aggiunge l'avvocato. 

Capello è specializzato in diritto dello sport, a livello nazionale e internazionale, con ampia expertise in materia di regolamentazione sportiva, contenziosi commerciali e arbitrati sportivi. Bozza è specializzato in diritto dello sport, competition/antitrust e diritto UE, con un focus su operazioni straordinarie (trasferimenti di atleti e acquisizioni di club) e contrattualistica sportiva.

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Lmcr con Nidec Corporation

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Lmcr, con un team composto da RobertoRio, ElmarZwick ed ElisabettaPero, seguirà le attività di post merger integration relative all’acquisto da parte della Nidec Corporation di Secop Holding GmbH, Secop, Secop Compressors (Tianjin) e Secop dalla Secop Beteillingungs GmbH, management portfolio company di Aurelius Equity Opportunities Se & Co.

Secop è attiva nel mercato europeo nel settore dei compressori per frigoriferi domestici e nel settore light commercial e Dc refrigeration compressors ed è presente in Germania, Slovacchia, Cina, Usa e Austria con oltre 2.000 dipendenti.


Curtis e Nctm nell'operazione Telepass-UrbanNext

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Lo studio legale Curtis Mallet-Prevost Colt & Mosle ha assistito Telepass, società del gruppo Atlantia che offre servizi di pagamento elettronico per la mobilità urbana ed extraurbana, nell’acquisizione del 70% di UrbanNext, società svizzera titolare dell’applicazione per dispositivi cellulari URBI, aggregatore di urban mobility dedicato alla razionalizzazione e alla semplificazione nella scelta dei mezzi di trasporto (car, scooter e bike sharing, taxi e ride sharing, trasporto pubblico) con la possibilità di scegliere il servizio più adatto per raggiungere il punto desiderato in base a tempi, costi e servizi, attiva in Italia e in diversi altri Paesi europei.

Il team di Curtis, guidato dal partner Dino Dima (nella foto) e composto dall’associate Francesco Fortuna e da Alessandro Bianchi, ha curato per Telepass tutti gli aspetti di natura legale dell’operazione, lavorando con Cinzia Melis (dell’area legal m&a del gruppo Atlantia) e Luca Daniele, chief financial officer di Telepass.

Il venditore BravoNext e i soci fondatori sono stati assistiti da Nctm Studio Legale, nelle persone del partner Matteo Trapani e dell’associate Michela Merella.

Cleary Gottlieb e Lipani Catricalà per l'archiviazione del procedimento contro Unipol

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Con decisione pubblicata il 28 agosto, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha reso noto di avere archiviato l'istruttoria avviata nel 2016 in relazione a una presunta intesa restrittiva della concorrenza avente ad oggetto l'aumento dei premi delle polizze RC Auto e delle garanzie associate, posta in essere dal Gruppo Unipol e dai suoi principali concorrenti nel mercato italiano, ossia i gruppi Generali, Allianz, AXA e Cattolica.

L'istruttoria aveva preso le mosse da alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa nel novembre 2016 dai vertici dei Gruppi Unipol e Generali, che secondo l'Autorità sottendevano un coordinamento illecito tra le parti. La decisione di archiviazione ha invece accertato che nel corso del procedimento le imprese assicurative hanno dimostrato l'assenza di un disegno collusivo e ha confermato che le decisioni di aumento dei premi RC Auto fossero giustificate da una situazione di mercato purtroppo caratterizzata dalla "progressiva riduzione dei margini di redditività", dalla "ripresa della frequenza dei sinistri" e da andamenti tecnici in netto peggioramento.

L'AGCM, con parere conforme dell'IVASS, ha quindi ritenuto di non proseguire l'istruttoria e di lasciare cadere qualsiasi addebito nei confronti delle parti.

Le società del Gruppo Unipol sono state assistite da un team di legali esterni composto dagli avvocati Mario Siragusa, Fausto Caronna (nella foto) e Alessandro Comino di Cleary Gottlieb e Antonio Catricalà e Carlo Edoardo Cazzato di Lipani Catricalà & Partners.

 

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La Scala punta sui giovani talenti con l'ingresso di 5 neolaureati

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Un talent pool dedicato alle giovani promesse e in grado di spaziare tra i team dell'area Banche e Finanza dello Studio. Questo l'esito di "La Scala Youth Programme 2017" l'iniziativa rivolta a 20 giovani neolaureati in Giurisprudenza che hanno seguito un percorso di approfondimento nell'Auditorium di La Scala Studio Legale e che ha portato i 5 più meritevoli tra loro a un inserimento nello Studio.

Ottavio Continisio, Federico Di Lorenzo, Angelo Pasculli, Claudio Saba e Gabriele Stefanucci sono i nomi dei 5 vincitori. Venticinque anni, laurea a pieni voti, una predilezione per le materie bancarie e finanziarie, un'ottima conoscenza della lingua inglese e una attenta e proficua partecipazione al programma, sono il minimo comun denominatore dei profili selezionati.

I 5 giovani si avvicenderanno nei prossimi mesi in 5 diversi team dello Studio e, al termine, saranno dedicati ai progetti interdisciplinari più complessi. Lo Studio La Scala continuerà ad attingere al bacino dei partecipanti allo Youth Programme per le future selezioni di profili junior.

I soci Simone Bertolotti e Paolo Francesco Bruno, coordinatori del progetto, entrambi under 40, hanno dichiarato: "Questi ragazzi sono stati selezionati per la loro motivazione e caparbietà, oltre che per le competenze che hanno saputo dimostrare. Lo Studio punta da tempo sui giovani e questa iniziativa si aggiunge alle altre già realizzate che mirano alla valorizzazione e alla crescita delle risorse interne. Negli ultimi anni lo Studio ha raddoppiato le sue risorse puntando sempre più all'eccellenza".

 

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Ogm, Ue condanna Italia per proibizioni immotivate

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La Corte Europea di Giustizia dell'Unione europea ha chiuso definitivamente la "querelle interpretativa" dell'articolo 34 del regolamento europeo (n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003) relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati, nonché degli articoli 53 e 54 del regolamento n. 178/2002 (del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002), che stabilisce i principi e i requisiti generali per la sicurezza alimentare.

"La decisione della Corte del Lussemburgo sull'atto di disobbedienza civile di Fidenato, iscritto Associazione Luca Coscioni - e dei Taboga" ha affermato l'Associazione Luca Coscioni in una nota "solleva l'enorme problema politico generale della necessità di porre al centro delle decisioni normative e politiche le evidenze scientifiche". 

La questione interpretativa era stata sollevata nell'ambito di un procedimento penale dinanzi al tribunale di Udine a carico dell'agricoltore friulano Giorgio Fidenato che, assieme a Leandro e Luciano Taboga, erano stati accusati dalle autorità italiane di avere messo a coltura la varietà di mais geneticamente modificato (MON 810), in violazione della normativa nazionale che ne vieta la coltivazione. Il Tribunale di Udine aveva chiesto un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia se fosse possibile adottare, in materia alimentare, misure di emergenza sul fondamento del principio di precauzione.

"Con l'odierna sentenza, la Corte ricorda, anzitutto, che tanto la legislazione alimentare dell'Unione quanto la legislazione dell'Unione concernente gli alimenti e i mangimi geneticamente modificati sono volte ad assicurare un livello elevato di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori, garantendo al contempo l'efficace funzionamento del mercato interno, del quale la libera circolazione degli alimenti e dei mangimi sicuri e sani costituisce un aspetto essenziale.

"La Corte ha finalmente stabilito che, qualora non sia accertato che un prodotto geneticamente modificato possa manifestamente comportare un grave rischio per la salute umana, per la salute degli animali o per l'ambiente, tanto la Commissione quanto gli Stati membri possono adottare misure di emergenza, come per esempio il divieto della coltivazione di mais MON 810. Non basterà invocare il 'principio di precauzione' per proibire, ci vorranno delle evidenze scientifiche. Una decisione potenzialmente rivoluzionaria".

Spetta ora al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte. La decisione vincola però gli altri giudici nazionali ai quali verrà sottoposto un problema simile. Sono molte le occasioni in cui Fidenato ha presentato le sue lotte per la libertà di intraprendere nel settore agricolo in riunioni dell'Associazione Luca Coscioni, ancora nella primavera scorsa, assieme anche a quanto fatto da Gianluca Dalla Libera sempre sul mais OGM.

Entrambi prenderanno la parola al XIV Congresso dell'Associazione il 30 settembre prossimo presso il Molecular Biotechnology Center di Torino dove, tra gli altri temi, vi sarà una commissione interamente dedicata alle biotecnologie verdi.

 

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Cresce lo studio Palmigiano

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