La Corte d'Appello di Milano, con la sentenza n. 228/2017, pubblicata il 20/01/2017 (Pres. Boiti, Rel. Fiecconi), nella causa n. di R.G. 2066/2014, ha rigettato l'appello proposto da Banca Monte dei Paschi di Siena s.p.a., MPS SIM s.p.a. e MPS Banca Personale s.p.a., avverso la sentenza resa dal Tribunale civile di Milano, Sez. specializzata in materia di impresa, n. 4722/2014 (RG n. 46942/2009), condannando gli appellanti alla refusione delle spese legali sostenute dalla controparte.
La richiesta risarcitoria nel complesso giudizio dalle tre appellanti nei confronti de Marco Elia Sturmann, difeso dal professor Francesco Di Ciommo era di 47 milioni di euro.
In estrema sintesi, sia in primo che in secondo grado Banca Monte dei Paschi contestava a Sturmann (nella sua qualità di ex AD di AXA Sim e Banca Netework Investimenti s.p.a.) di aver posto in essere condotte di concorrenza sleale, storno di promotori finanziari e comunque atti di cattiva amministrazione. In entrambi i gradi di giudizio, però, le domande di accertamento e risarcimento di "MPS" sono state respinte.