
Non chiamatela più provincia dell’impero. L’Italia è un Paese chiave nelle strategie di internazionalizzazione di molte law firm di matrice straniera. E oltre a esprimere un potenziale di business degno di investimenti e risorse, la Penisola comincia di fatto a essere anche un bacino da cui attingere per mettere insieme le squadre di professionisti che a livello globale guidano questi colossi del diritto.
Lo scorso 10 marzo, lo studio Bird & Bird ha ufficializzato l’elezione di Massimiliano Mostardini quale nuovo chairman dello studio a livello globale. Per l’avvocato, riconosciuto tra i massimi esperti di proprietà intellettuale in Italia, si è trattato di un vero e proprio record. Mostardini, infatti, grazie a questa nomina è diventato il primo italiano nella storia a sedere sulla poltrona di chairman di una law firm internazionale. Un traguardo che certifica la rilevanza che i professionisti nostrani hanno acquisito anche in termini “politici” all’interno delle organizzazioni di cui sono membri e che attesta il riconoscimento del contributo strategico che i nostri avvocati sono ritenuti in grado di fornire alle rispettive partnership.
Il caso di Massimiliano Mostardini è un unicum in termini di rilevanza. Mai nessun italiano è arrivato a sedere su una delle due poltrone più importanti di una law firm. Tuttavia, ci sono anche molti altri professionisti italiani che ricoprono ruoli internazionali nelle law firm in cui lavorano.
Secondo una indagine lampo svolta da MAG sulle strutture internazionali presenti in Italia, infatti, sono 54 gli avvocati locali che rivestono anche un ruolo ufficiale nella governance di queste grandi organizzazioni. Lo studio che, al momento detiene il record di professionisti con ruoli formali a livello internazionale è McDermott che conta dieci partner investiti di ruoli e incarichi a livello globale. Tra questi, possiamo citare Carsten Steinhauer il quale fa parte di ben tre comitati: income partner compensation, pro bono and community service e associate development. Segue Baker & McKenzie con otto soci inseriti nei comitati che sovraintendono l’attività dello studio nelle principali aree di pratica. Qui, in particolare, possiamo ricordare il ruolo ricoperto da Raffaele Giarda quale chairman Emea dell’It/c steering committee e membro del global It/c steering committee oltre che di leader del global communication & mobility working group dello studio. Con sei professionisti ciascuno, poi, ci sono Bird & Bird e Hogan Lovells. Nel primo, oltre al presidente Mostardini, va ricordato il ruolo di Alberto Salvadè quale non executive director a cui si sommano quelli di altri quattro soci a capo di altrettanti specifici practice group.
In Hogan Lovells, invece, possiamo ricordare Leah Dunlop, head del dipartimento corporate m&a in Italia che è anche co-head della practice nell’Europa continentale, diversity champion e referente dell’iniziativa ...
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