La sentenza della Corte di Cassazione 23395/16, del 17 novembre 2016, conferma la posizione del Consorzio di Tutela del Barolo e Barbaresco e del Comitato Nazionale Vini sulla menzione geografica aggiuntiva “Cannubi”. Lo storico cru di Barolo è confermato nei suoi confini storici di 43 ettari di vigneto, tra i più noti e costosi al mondo (un ettaro di vigneto qui costa tra 1 e 2 milioni di euro).
Il Ministero, con il Comitato Vini e il Consorzio di Tutela, affiancati dalle Cantine dei Marchesi di Barolo, difese da Duilio Cortassa e Domenico Tomassetti, non si sono dati per vinti e, dopo la vittoria al Consiglio di Stato (sentenza 7244/12, del 3 ottobre 2013) hanno ancora avuto ragione in Cassazione, confermando che tutti i produttori nei Cannubi hanno diritto, come hanno sempre fatto, all’uso del nome “Cannubi”.